Natale in zona rossa, con 2 invitati non conviventi: governo al bivio sulla nuova stretta
Oggi si decide su nuove restrizioni sugli spostamenti durante le festivitàPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il governo tiene ancora un giorno gli italiani con il fiato sospeso per le misure anti-Covid di Natale, rimandate anche a causa del caso dei pescatori in Libia che ha impegnato il premier Giuseppe Conte.
L'ipotesi più probabile resta sempre quella di una zona rossa nei festivi e prefestivi, dal 24 al 27 dicembre, il 30 e 31 e il 5 e 6 gennaio o per l'intero periodo fino al 3.
Si tratta ancora sulle deroghe al divieto di spostamento, in particolare per consentire ai nonni o comunque a congiunti non conviventi - non più di due - di unirsi ai familiari per il cenone.
Il quadro dovrebbe essere definito oggi in Consiglio dei ministri, se non slitterà tutto ancora a domani.
Incombe comunque il weekend del temuto esodo - con treni già sold out -, in particolare verso sud, prima della deadline del 21 dicembre per gli spostamenti tra regioni, che è anche l'ultimo fine settimana di shopping libero prima della stretta.
Per questo il ministero dell'Interno ha disposto più controlli in stazioni e aeroporti e sui locali nelle aree della movida. La linea è stata decisa nel Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal ministro Luciana Lamorgese. Già previsto lo schieramento di almeno 70mila unità delle forze dell'ordine, negli ultimi giorni già più visibili nelle verifiche sulle strade delle città.
Intanto il Veneto, assediato dai contagi, non aspetta il governo e vara subito una stretta: da domani, e fino al 6 gennaio, vietato uscire dal Comune di residenza dopo le ore 14. Il messaggio che arriva dal governo è quello di Francesco Boccia, alfiere della linea del rigore.
Esclude invece provvedimenti il presidente della Lombardia Attilio Fontana. "Purtroppo per Zaia la situazione del Veneto è un po' peggiore - dice l'altro esponente leghista -. Credo che abbiamo dei buoni numeri quindi ci possiamo permettere di non restringere ulteriormente".
Infine il capitolo scuole. "Un dovere riaprire quelle superiori", dice il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina, che esorta alla massima prudenza nelle feste. "Se sarà un Natale buono", di rispetto delle regole, conferma il commissario Domenico Arcuri, gli alunni torneranno in classe il 7 gennaio.
(Unioneonline/F)