Attesa per oggi la decisione del gip, Donatella Banci Bonamici, sull'incidente probatorio chiesto dall'avvocato Marcello Perillo, difensore di Gabriele Tadini, caposervizio della funivia del Mottarone, l'unico agli arresti domiciliari per l'incidente in cui due settimane fa sono morte quattordici persone.

Per l'avvocato Perillo, che ha chiesto una perizia super partes, "bisogna fare più in fretta". La cabina è esposta agli agenti atmosferici, per cui secondo il legale "c'è il rischio di perdere dettagli utili alla comprensione dei fatti". 

Sempre entro oggi il pm Olimpia Bossi deve decidere se ricorrere al Tribunale del Riesame contro il rigetto della richiesta di arresto per Luigi Nerini e Enrico Perocchio, il gestore e il direttore dell'impianto, fermati insieme a Tadini ma poi tornati liberi pur restando indagati nell'inchiesta sul disastro.

IL PARERE CONTRARIO – Intanto i magistrati chiedono l'inammissibilità o il rigetto della richiesta avanzata dalla difesa di Tadini. L'incidente probatorio, qualora dovesse essere effettuato, "pregiudicherebbe in modo irreversibile lo svolgimento delle attività di indagine" volte a individuare eventuali corresponsabili per la tragedia, scrivono il procuratore di Verbania, Olimpia Bossi, e il pm Laura Carrera, nelle deduzioni depositate al gip Donatella Banci Buonamici.

I magistrati fanno notare che la cabina precipitata e la fune traente sono state "adeguatamente cautelate" e, pertanto, "non si trovano esposte agli agenti atmosferici".

La richiesta della difesa di Tadini, nei confronti della quale la Procura di Verbania solleva anche un difetto di notifica, viene dunque definita dai magistrati "del tutto intempestiva e prematura". Per Olimpia Bossi e Laura Carrera, in particolare, la richiesta è "prematura allo stato attuale della individuazione di tutti i soggetti, oltre ai tre odierni indagati, a carico dei quali possano emergere eventuali profili di ipotetica responsabilità, a vario titolo".

E, "trattandosi indubbiamente di accertamenti tecnici di carattere irripetibile, è assolutamente indispensabile consentire la loro partecipazione all'esecuzione di tali accertamenti". In questo modo la procura intende "evitare che, al solo fine di poter procedere a prematuri accertamenti tecnici irripetibili, finiscano per essere iscritti nel registro degli indagati tutti i soggetti che, a qualunque titolo, abbiano avuto a che fare con la gestione, manutenzione, sicurezza dell'impianto".

Di qui la richiesta di dichiarare inammissibile o di rigettare la richiesta di incidente probatorio. O, in subordine, di disporne "il differimento nella misura di almeno due mesi onde consentire che vengano espletate da parte di questo ufficio le attività di indagine".

NUOVO SOPRALLUOGO – Oggi intanto si terrà il sopralluogo del consulente tecnico della Procura di Verbania, Giorgio Chiandussi, finalizzato a programmare la rimozione in sicurezza della cabina precipitata.

 In programma nelle prossime ore, è prevista anche la presenza del comandante dei vigili del fuoco di Verbania, Doriano Minisini. Non è ancora stato individuato il luogo in cui custodire la cabina una volta rimossa, al fine di procedere agli accertamenti. 

(Unioneonline/D)

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