Migranti, ong accusa l'Italia: "Noi impotenti davanti ai morti e alle torture"
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Un'altra nave con a bordo 420 migranti - molti dei quali malati o vittime di violenze - è arrivata questa mattina a Catania.
Si tratta della Aquarius della ong Sos Mediterranee. Uomini, donne e bambini sono stati soccorsi al largo della Libia: molte donne hanno raccontato di aver subito violenze e torture, e a bordo c'era un bimbo di tre anni con crisi epilettiche: è stato portato subito in ospedale.
La ong lancia pesanti accuse nei confronti dell'Italia. "Non possiamo accettare di vedere esseri umani morire in mare o ripartire verso la Libia quando la loro imbarcazione è intercettata dalla Guardia costiera libica. Il nostro dovere è soccorrere coloro che fuggono dall'orrore dei campi, per proteggerli e continuare a testimoniare la realtà vissuta da questa gente in cerca di protezione", afferma l'organizzazione.
Poi racconta: "Dopo aver soccorso 387 persone il 22 e 23 novembre e aver trovato giovedì il corpo senza vita di una giovane donna su un gommone, l'equipaggio dell'Aquarius è stato testimone inerme dell'intercettazione di diverse imbarcazioni in acque internazionali. Inerme perché ha ricevuto l'ordine di restare in 'stand-by' poiché il coordinamento delle operazioni di soccorso era stato assunto dalla Guardia costiera e dalla Matina libiche".
L'Aquarius è stata costretta, sia per il pericolo delle autorità libiche che per gli ordini di quelle italiane, "ad osservare impotente operazioni che conducono a rimandare in Libia persone che fuggono da quello che i sopravvissuti descrivono come un inferno e che noi non abbiamo mai cessato di denunciare".
(Redazione Online/L)