«Visto che continuano le offese sui social sul mio aspetto fisico, mi riservo di adire le vie legali». Lo scrive in una nota la sindaca di Latina Matilde Celentano, nata a Carbonia e residente nel Lazio ormai da tantissimi anni.

Celentano di anni ne ha 65, è medico ed è stata eletta con Fratelli d’Italia. Sui suoi profili è stata più volte bersagliata di critiche e oggetto di body shaming, con riferimenti ironici a ritocchi e ritocchini estetici. Cambiamenti dovuti però ai problemi di salute di cui soffre e in particolare alle cure oncologiche cui Celentano si è sottoposta.

«È intollerabile - prosegue la sindaca - che debba essere giudicata non per l'operato che attiene alla funzione di sindaco, ma per il sospetto di ricorrere alla chirurgia estetica. Sono consapevole di essere un personaggio pubblico e mi prendo anche le critiche, ma deve finire questo attacco alle donne che fanno ricorso ad interventi migliorativi della propria estetica, dietro i quali ci potrebbero essere problemi psicologici e di salute».

Lo sfogo prosegue: «Ho già chiarito pubblicamente i motivi per i quali il mio fisico ha subito modifiche transitorie, dovute alle terapie a cui mi sono sottoposta per la cura di un tumore, ma in ogni caso, anche qualora fossi ricorsa a interventi di chirurgia estetica, nessuno ha il diritto di giudicare non soltanto me ma tutte le donne che avessero fatto scelte simili. Lo trovo un attacco becero e irrispettoso della persona».

«La derisione del corpo e la discriminazione di una persona per il suo aspetto fisico sono configurabili nel body shaming. Una pratica che va fortemente condannata. In queste ore, ho trovato scritto sui social commenti di questo genere: "Io l'ho incontrata una sera a cena e vi assicuro che adesso è tutta rifatta in viso, ecco i soldi che fine fanno. COn ‘sti politici è tutto un magna magna”. E ancora: “Le labbra a canotto no”. E poi altri insulti ricevuti nella giornata di ieri che si aggiungono a quelli dei mesi passati subiti durante la malattia. Ce ne è abbastanza per indurre chiunque a reagire facendo ricorso alle vie legali"», conclude la sindaca di Latina.

(Unioneonline/l.f.)

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