L'esperienza dell'Unione è stata «straordinariamente di successo», ma non mancano lacune da colmare, come quella dei processi decisionali ancora troppo macchinosi. Dal palco di “Agricoltura è”, a Roma, Sergio Mattarella risponde ad alcuni studenti e lancia l'appello a Bruxelles: «Servono risposte veloci e tempestive. L’Europa ha bisogno di aggiornarsi».

La preoccupazione del Capo dello Stato è soprattutto per i dazi, perché per un Paese come l'Italia la cooperazione di mercati aperti «corrisponde a due esigenze vitali»: pace e interessi concreti di un Paese esportatore. Su questo non ha dubbi: «I dazi creano ostacoli ai mercati, ostacoli alla libertà di commercio, alterano i mercati, penalizzano prodotti di qualità». Questa è una cosa «inaccettabile» per il nostro Paese, denuncia, ma «dovrebbe esserlo per tutti i Paesi del mondo». Quando si parla di guerre commerciali, osserva Mattarella, spesso si mette l’accento sull’aggettivo commerciale, ma si dovrebbe metterlo sulla parola ‘guerre’: «Anche queste sono guerre di contrapposizione, che inducono poi a contrapposizioni sempre più dure e pericolose», mette in guardia.

Il presidente confida però che l'Unione europea abbia la forza per interloquire «con calma, ma anche determinazione, per contrastare una scelta così immotivata come i dazi. L’Europa è un soggetto forte», scandisce, suggerendo di restare «sereni, senza alimentare un accesso di preoccupazione».

«Ogni mossa per la de-escalation è davvero tanto necessaria», chiosa il commissario europeo all'Agricoltura, Christophe Hansen, che domani sarà a Roma invitato al villaggio del Masaf. Chiede di tornare al tavolo delle trattative, piuttosto che annunciare semplicemente nuove misure. Distendere i toni è anche la posizione del ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida: «Non vogliamo che la situazione si aggravi», spiega, leggendo nelle parole di Mattarella «la necessità di un atteggiamento fermo e ragionevole nel tentativo di garantire entrambe le economie».

Dal Business forum Italia-Svezia, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, chiede di non imitarsi a reagire alle mosse di Donald Trump, ma di «agire per realizzare una nostra politica energetica, una nostra politica industriale, una nostra politica commerciale». Il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, è in viaggio verso Washington, dove incontrerà le controparti americane, il segretario al Commercio Howard Lutnick e il rappresentante degli Usa per il commercio Jamieson Greer. Una buona notizia per il vicepresidente della Commissione europea Raffaele Fitto, che confida nel negoziato: «La strada mi sembra quella della composizione e del dialogo».

(Unioneonline)

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