L’ultima follia no-vax: fiale di saliva infetta in vendita sul web
Pur di ottenere l’ambito certificato verde, in Italia i “no-vax” sono disposti a tutto, anche a pagare per farsi contagiare
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Fiale di saliva infette, tamponi usati e risultati positivi al test da reinfilare nel naso, incontri con contagiati: sono gli ultimi esempi della follia no-vax, che attraverso chat attive sui social si manifesta in una serie di alternative per infettarsi con il Covid e ottenere, di conseguenza e dopo la guarigione, l’agognato Green pass.
A metterlo in luce un approfondimento condotto da alcuni inviati di “Dritto e Rovescio”, programma tv condotto da Paolo Del Debbio.
Pur di ottenere l’ambito certificato verde, in Italia i “no-vax” sono disposti a tutto, anche a pagare per farsi contagiare.
"Ho un tampone - dice una persona che si presenta da positivo a un incontro con gli inviati della trasmissione tv, violando fra l’altro la quarantena - lo infilo nel naso e poi lo infili tu, ed è fatta".
Dello stesso tenore i messaggi che compaiono nelle principali chat no-vax, attive per lo più su Telegram e WhatsApp. "Qualcuno positivo disposto a passare il virus?", si legge fra i messaggi. E ancora: "Quanto sareste disposti a pagare per una fiala di saliva infetta?".
C’è anche chi spiega come funzionano gli incontri con i positivi: "Ci vediamo a casa, prendiamo qualcosa da bere e parliamo, magari beviamo anche dallo stesso bicchiere".
Da parte dei più nessuna paura di finire in ospedale, perché “è solo un’influenza”, e comunque “nessuna paura della morte, e nessuna intenzione di essere sottoposti a vaccini sperimentali”.
(Unioneonline/v.l.)