Licia Colò “dalla parte dei crostacei”: «Bolliti vivi, subiscono torture inenarrabili»
La conduttrice scende in campo con le associazioni: «Chiediamo leggi e tutele per questi animali»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Con le chele legate, ancora vivi ed esposti su letti di ghiaccio. È una scena che si ripete anche quest’anno nelle pescherie italiane alla vigilia delle festività natalizie, finita al centro della campagna «Dalla parte dei crostacei». L’iniziativa-denuncia è promossa da una coalizione di associazioni guidata da Animal Law Italia, insieme ad Animal Equality, Ciwf, Enpa, Essere Animali, Lav, Leal, Lndc e Oipa.
Nel mirino non c’è la vendita dei crostacei, ma la loro sofferenza, spesso silenziosa. La richiesta delle associazioni è chiara: introdurre leggi che vietino la vendita di esemplari vivi, la loro conservazione su acqua e ghiaccio e la bollitura da vivi.
Tra i sostenitori della campagna c’è anche la conduttrice televisiva Licia Colò, che in un video diffuso sui social invita i follower a «fare la cosa giusta». «Spesso parlo di animali e di rispetto nei loro confronti, ma dobbiamo ricordarci che non esistono solo cani e gatti», sottolinea. «Siamo più sensibili verso i mammiferi, mentre altre specie, più silenziose, subiscono torture inenarrabili.
Parlo dei crostacei: vi chiedo di informarvi sulla loro vita, in gran parte ancora sconosciuta, e di riflettere sul modo terribile con cui vengono uccisi, spesso gettati direttamente nell’acqua bollente».
Secondo la conduttrice, a sostegno dell’appello ci sono anche studi scientifici che indicano come i crostacei siano esseri senzienti, capaci di provare dolore.
(Unioneonline/v.f.)
