"Via il nome di Vittorio Emanuele III dalle scuole e biblioteche pubbliche a lui intitolate in Italia".

Questo l'appello partito dalla presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, in un messaggio inviato al ministro dei Beni e delle Attività culturali Dario Franceschini.

''Con sgomento abbiamo in questi giorni potuto constatare, con semplici ricerche, che in Italia esiste purtroppo ancor oggi un lungo elenco di scuole e di biblioteche pubbliche dedicate dagli italiani al re che li abbandonò al loro destino - scrive la presidente Ucei -. Valga per tutti l'esempio della Biblioteca nazionale di Napoli, biblioteca pubblica statale, terza per importanza tra le biblioteche italiane, dopo le due Nazionali Centrali di Roma e di Firenze, che dipende dalla Direzione generale per i beni librari e gli Istituti culturali del ministero dei Beni e delle Attività culturali''.

Vittorio Emanuele III, si legge nella lettera, fu "firmatario nel 1938 delle Leggi razziste e complice di numerosi crimini commessi dal fascismo nell'arco del Ventennio".

Nel messaggio si chiede con forza un intervento delle istituzioni, e personale del ministro, per porre rimedio ''a tale scempio della memoria, riportando quei luoghi pubblici, deputati al sapere e alla formazione, alla loro giusta vocazione''.

Forte, inoltre, la preoccupazione "sulla crescente legittimazione del fascismo, nel mondo dei media e dello spettacolo".

(Unioneonline/D)

L'OMAGGIO DEI SAVOIA:

I Savoia rendono omaggio alla tomba dei nonni al santuario di Vicoforte
Presenti Vittorio Emanuele di Savoia insieme alla moglie Marina, il figlio Emanuele Filiberto, la sorella Maria Pia e il nipote Serge di Jugoslavia
La famiglia ha pregato davanti alle sepolture provvisorie delle salme di Vittorio Emanuele III e di sua moglie Elena
I resti sono rientrati in Italia tra le polemiche
Per Emanuele Filiberto dovrebbero essere seppelliti al Pantheon
Proposta che ha raccolto molte voci contrarie, tra cui quelle della comunità ebraica
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