Iss: "Asintomatico o con pochi sintomi oltre l'80% degli infetti"
Le differenze tra le fasi iniziali della pandemia e questa fase. Dovute all'aumento dei tamponi e della capacità di testingPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Casi severi e decessu da Covid in "marcata riduzione".
E' quanto si legge nell'ultimo rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità sull'epdiemia aggiornato al 20 ottobre. I dati mostrano il cambiamento nel tempo del quadro clinico riportato al momento della diagnosi dei casi confermati di Covid-19.
Se nelle prime settimane dell'epidemia "si riscontrava una maggior percentuale di casi severi, critici e di deceduti positivi diagnosticati mediante tamponi, con il passare del tempo si evidenzia in percentuale un netto incremento dei casi asintomatici o paucisintomatici e una marcata riduzione dei casi severi e dei decessi".
E' verosimile che "oltre l'80% di tutti coloro che contraggono l'infezione siano asintomatici o paucisintomatici", afferma Flavia Riccardo (Iss), sottolineando la crescita dei soggetti positivi al SarsCov2 asintomatici. Nel periodo 20 luglio - 20 ottobre è del 56,5%, nel periodo 20 febbraio - 20 maggio era solo del 15,1%.
Questo è un effetto del maggior numero di tamponi effettuati sui contatti e per attività di screening, che permette di individuare e isolare più soggetti positivi. Nelle fasi iniziali della pandemia, totalmente colti alla sprovvista, riuscivamo a testare solo le persone che manifestavano sintomi anche severi, e spesso e volentieri neanche quelle.
(Unioneonline/L)