Il Senato approva il ddl sulla Corte dei Conti: la riforma è legge
Manca solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. I sì a favore sono stati 93, i no 51, gli astenuti 5Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il Senato ha approvato in via definitiva il ddl sulla Corte dei Conti, legge sulle funzioni della Corte dei Conti, confermando il testo licenziato dalla Camera. Il provvedimento, una volta pubblicato in Gazzetta Ufficiale, sarà legge. I sì a favore del ddl sono stati 93, i no 51, gli astenuti 5. Tra le altre misure il ddl rende strutturale lo scudo erariale introdotto durante il Covid nel 2020 e finora prorogato fino a tutto il 2025. Tra le altre cose, il testo limita la responsabilità amministrativa dei pubblici ufficiali, riscrivendo la fattispecie della colpa grave; inoltre introduce nuove funzioni consultive dei magistrati contabili.
«Oggi si scrive una pagina buia per tutti i cittadini: il Senato della Repubblica ha approvato la riforma della Corte dei conti, magistratura chiamata dalla Costituzione a garantire che le risorse pubbliche siano destinate ai servizi alla collettività e non siano sprecate, per imperizia o corruzione. Si tratta di una scelta che segna un passo indietro nella tutela dei bilanci pubblici e inaugura una fase in cui il principio di responsabilità nella gestione del denaro dei cittadini risulta sensibilmente indebolito». Così l'Associazione Magistrati della Corte dei Conti.
«Da oggi - prosegue l'Associazione magistrati della Corte dei Conti - in presenza di grave colpa, il danno arrecato alle finanze pubbliche sarà risarcibile solo entro il limite massimo del 30% del pregiudizio accertato. La parte restante non verrà recuperata e resterà a carico della collettività». «Ulteriori forti preoccupazioni - proseguono i magistrati - suscitano l'introduzione di meccanismi di esonero automatico dalla responsabilità, legati al silenzio della Corte dei conti in sede di controllo di legittimità o di parere. In questo modo, l'assenza di una pronuncia esplicita della Magistratura contabile rischia di trasformarsi in una giustificazione automatica, piegando tali funzioni a logiche di esclusione della responsabilità piuttosto che di miglioramento dei servizi. La riforma incide negativamente sui principi di legalità, responsabilità e buon andamento dell'amministrazione, sanciti dalla Costituzione, e solleva un tema centrale di equità: le risorse pubbliche appartengono a tutti e la loro tutela richiede forme di responsabilità effettive e credibili».
«Una maggiore efficienza dell'amministrazione non si ottiene riducendo il ruolo della Magistratura contabile, ma valorizzando il presidio indipendente e imparziale a garanzia del corretto utilizzo del denaro pubblico», conclude l'Associazione.
(Unioneonline)
