L'indice Rt in Italia è tornato a risalire a 0,89, mentre due giorni fa era a 0,82 e ieri a 0,85.

E' quanto risulta dai calcoli del fisico Roberto Battiston, dell'Università di Trento, basati su una tecnica simile a quella alla base delle analisi condotte dall'Istituto superiore di sanità, che nell'ultimo monitoraggio di venerdì scorso aveva fissato proprio a 0,82 l'indice di trasmissibilità del virus a livello nazionale.

"Oggi mi sarei aspettato una discesa dell'indice, è una notizia non bella e indica che ci troviamo in una fase delicata che richiede la massima attenzione", afferma il fisico.

"La curva dell'epidemia - osserva Battiston - sta calando, ma siamo in una fase pericolosa, nella quale il contenimento e il tracciamento non attivi rischiano di vanificare gli sforzi fatti finora, soprattutto in vista della riapertura delle scuole a gennaio".

Il fisico vede una correlazione con il cambiamento di colore avvenuto 8-9 giorni fa in alcune regioni: "E' particolarmente evidente nel caso dell'Emilia Romagna, il 6 dicembre passata da zona arancione a gialla, dove si osserva una crescita particolarmente marcata negli ultimi tre giorni e dove l'indice Rt è a 0,96, vicino a 1".

Situazione non semplice anche per il matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le applicazioni del calcolo Mauro Picone del Cnr, che si sofferma su un altro dato per sottolineare la delicatezza della situazione. E' quello dei nuovi ingressi giornalieri in terapia intensiva, dato che nel bollettino del ministero della Salute è disponibile da pochi giorni (prima veniva fornito solo il saldo ingressi/uscite).

"Il loro andamento - spiega Sebastiani - è costante a partire dal 3 dicembre, giorno in cui la Protezione civile ha cominciato a diffondere i dati".

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata