Avrebbero rifiutato di seguire i consigli dei medici, senza prestare al figlio adolescente le cure necessarie contro il tumore che poi lo ha ucciso. 

Una coppia di coniugi è indagata per omicidio volontario da parte della Procura della Repubblica di Vicenza. I due, entrambi cinquantenni, sono residenti nella provincia berica e ora rischiano il processo davanti alla Corte d'Assise. Il ragazzino era iscritto alle scuole medie ed era morto all'ospedale San Bortolo di Vicenza all'inizio dello scorso anno.

Il caso sarebbe stato portato all'attenzione della magistratura dai servizi sociali del comune dove abita la famiglia. Il rapporto è stato dapprima trasmesso alla Procura della Repubblica per i Minorenni di Venezia, e quindi alla Procura vicentina, dove è stato aperto il fascicolo d'indagine e formulata l'ipotesi di reato.

Nelle scorse settimane la Polizia giudiziaria ha ascoltato i due genitori, ripercorrendo le tappe della vicenda. In base alle loro dichiarazioni e all'esito della consulenza eseguita al San Bortolo, la Procura ha così formulato l'ipotesi di reato di omicidio volontario. La coppia è assistita dagli avvocati vicentini Lino e Jacopo Roetta, i quali hanno dichiarato che davanti al collegio giudicante si andrà a discutere «di un dramma familiare. Questi genitori vivono già una pena che nessun tribunale, nessun giudice, potrà aggravare. La contestazione che viene mossa a questi genitori ci sembra un'enormità. Questa coppia sta già scontando il proprio 'ergastolo'. Detto questo, una volta letti i documenti cercheremo di capire con esattezza le accuse che ci vengono mosse».

(Unioneonline)

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