"Il Covid corre in famiglia, mini lockdown un'opzione per convivere col virus"
Le parole di Silvio Brusaferro e Gianni Rezza, tornano le conferenze stampaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Con l'aggravarsi della situazione dei contagi di coronavirus tornano le conferenze stampa. Non l'appuntamento quotidiano con Borrelli che ci ha accompagnato nella fase più drammatica della pandemia.
Tre gli appuntamenti settimanali: due con l'Istituto Superiore di Sanità il martedì e il venerdì, una con il commissario Arcuri il giovedì.
Oggi la prima, cui hanno preso parte il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro e il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza.
I due hanno fatto il punto sulla situazione dell'epidemia: se è vero che "aumentano asintomatici e paucisintomatici", è altrettanto vero che "l'incidenza di Covid sta crescendo e il Paese è coinvolto in tutte le sue Regioni". Nonostante la diminuzione dell'età media dei contagiati rispetto alla primavera scorsa, "stanno aumentando nuovamente i casi negli anziani, e i giovani dovrebbero essere particolarmente attenti a proteggerli", mette in guardia Silvio Brusaferro.
A preoccupare più di tutto però è la "progressione continua nei ricoveri". "La sfida - spiega il presidente dell'Iss - è riuscire a gestire la pandemia garantendo assistenza agli altri bisogni di salute, che continuano ad esserci. C'è una soglia, che non va superata, oltre la quale i pazienti affetti da altre patologie non potrebbero più trovare risposta nei nostri ospedali".
L'indice di contagio è superiore a 1 in tutte le Regioni, i casi aumentano ovunque e "i numeri sono difficilmente sostenibili" per un tracciamento efficace. "Per cui - continua Brusaferro - è necessario ricorrere alla mitigazione per contenere la curva epidemica".
Dove circola il virus? "Nelle famiglie più velocemente, sono amplificatori di una circolazione presente nella comunità e che è esplosa dopo il mese di settembre. In agosto i luoghi ricreativi e turistici sono stati una fonte di amplificazione del virus, a settembre la circolazione si è spostata in luoghi difficili da identificare. Trasporti e scuola hanno un ruolo, ma non è facile da capire".
L'opzione percorribile, secondo Gianni Rezza, è quella di "mini lockdown che riguardino singole zone, devono essere quasi un automatismo". Sono un modo, gli fa eco Brusaferro, "per convivere con l'epidemia, far funzionare la società e garantire l'assistenza".
(Unioneonline/L)