"Matteo Salvini chieda scusa. Non a me, non ne sarebbe capace, ma almeno ai cittadini di Busto Arsizio e a tutti gli italiani per la pessima figura che sta facendo fare al nostro Paese".

Con un post su Facebook Laura Boldrini ha risposto all'episodio che si è verificato ieri a Busto Arsizio (Varese), dove alcuni esponenti del "Movimento Giovani Padani" della Lega Nord hanno dato fuoco a un fantoccio raffigurante la presidente della Camera, affiancato da una fotografia della Boldrini e da slogan contro le politiche migratorie.

"Questo dimostra che le parole d'odio non sono mai solo parole, ma si trasformano in gesti deprecabili e possono innescare una spirale ancora più pericolosa. Dopo la bambola gonfiabile, l'augurio di essere stuprata ricevuto dal sindaco di Pontivrea e dal segretario della Lega di San Giovanni Rotondo, la bufala creata dal capogruppo leghista al Senato che ha riversato tanto odio sulla mia famiglia, il rogo dei giovani padani, cos'altro ci dobbiamo aspettare da questi signori?", ha scritto sul suo profilo Facebook l'esponente di Liberi e Uguali.

"Non ho parole nel descrivere il disgusto provato nel vedere le immagini di Busto Arsizio. Chi bruciava fantocci ricorda chi bruciava i libri e il motivo per cui lo faceva", è il commento di Pietro Grasso.

Solidarietà alla Boldrini è arrivata da diversi esponenti del Pd e di Liberi e Uguali. Parla di "gesto indegno e vergognoso" Roberto Speranza.

Cauta la presa di distanza del leader leghista Matteo Salvini: "Lì c'è questa usanza di bruciare. È una tradizione, a me i falò piacciono, ma bruciare i libri o altre immagini è sempre un'idiozia".

Il fantoccio di Laura Boldrini

(Unioneonline/L)
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