Un'immagine che parla da sola. Vittorio Sgarbi viene espulso dall'Aula di Montecitorio e portato via di peso da diversi commessi della Camera dei Deputati.

Espulso dalla vicepresidente Carfagna, il deputato e critico d'arte si ostinava a non uscire dall'Emiciclo, lanciando anzi improperi contro la stessa Carfagna e la deputata di Forza Italia Giusi Bartolozzi: "Vaffa***,", "Stro***", "Tr***" sono alcuni degli insulti lanciati alle colleghe.

Dopo che la Carfagna lo ha invitato più volte a uscire, Sgarbi si è seduto negli scranni di Fratelli d'Italia prima e della Lega poi: a quel punto quattro commessi lo hanno sollevato di peso, due per le gambe e due per le braccia, e lo hanno portato fuori dall'Aula.

"Non può offendere i suoi colleghi, non può pronunciare parolacce, ha trasformato quest'Aula in uno show", gli aveva detto Carfagna motivando l'espulsione. "Vergogna, vergogna", urlavano diversi deputati mentre qualcuno gli dava del "pagliaccio".

Il Presidente della Camera Roberto Fico avvierà un'istruttoria sull'episodio.

Oggetto del contendere, il voto finale sul dl Giustizia. Sgarbi ha definito l'Anm "un'associazione a delinquere mafiosa", frase che ha scatenato la reazione della deputata forzista Giusi Bartolozzi: "Mi fa inorridire che si dica che la magistratura è tutta mafiosa". E di lì giù improperi di Sgarbi contro la parlamentare, parole "irripetibili" secondo Carfagna.

Dura condanna è arrivata da Pd, LeU e M5S, mentre Lega, Fdi e Forza Italia, pur condannando le intemperanze di Sgarbi, hanno sottolineato come il deputato abbia tirato in ballo un tema importante.

"Un tempo il Parlamento era il posto della libertà di parola, oggi è il luogo della censura", è il commento di Vittorio Sgarbi che - va ricordato - è stato eletto proprio con quella Forza Italia di cui fanno parte Bartolozzi e Carfagna.

(Unioneonline/L)
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