De Luca: "Dicevano 'Lombardia non si ferma', poi si sono fermati a contare i morti"
Duro affondo del governatore campano contro la gestione lombarda dell'emergenzaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Vincenzo De Luca loda la gestione campana dell'emergenza coronavirus e sferra un durissimo attacco a quella lombarda.
Non è la prima volta che lo fa, ma questa volta il governatore dem non ha freni: "Abbiamo preso decisioni in anticipo di 20 giorni rispetto ad altre Regioni. Quando noi chiudevamo altrove si facevano iniziative pubblica. Si diceva 'Milano non si ferma', 'Bergamo non si ferma', 'Brescia non si ferma'. Poi si sono fermati a contare migliaia di morti, migliaia e non centinaia", diche palrando nel corso di una visita all'ospedale di Sapri (Salerno).
"Solo nella provincia di Bergamo - attacca De Luca - ci sono stati 2mila morti fra gli anziani delle residenze assistenziali, in tutta la Campania i morti nelle Rsa sono stati 14. A Milano discutono ancora se la zona rossa doveva farla governo o Regione, noi intanto abbiamo chiuso e salvato la vita di centinaia di persone".
Poi l'elogio della sanità campana: "Abbiamo dato una prova importante, ovviamente parte essenziale del risultato è rappresentato dalla tenuta del nostro personale, qui abbiamo ospedali di assoluta eccellenza, non c'è bisogno di andare a Milano, Bologna, Verona, Pavia".
Sulla situazione degli ultimi giorni in Campania, dove i contagi sono tornati a crescere seppur lievemente: "Registramo qualche piccolo focolaio qui e lì, c'è un altro positivo a Salerno perché il marito veniva dal Brasile e aveva la moglie brasiliana. Non è un grande problema a condizione che i cittadini siano responsabili. Abbiamo avuto nei giorni scorsi una sensazione di rimozione del problema, c'è stata troppa leggerezza, invece la mascherina va indossata in maniera ossessiva".
(Unioneonline/L)