In attesa che arrivi il green pass vero e proprio – a metà giugno aveva annunciato Draghi, ma potrebbe slittare anche al primo luglio – da oggi entra in vigore l’ordinanza del ministero della Salute che stabilisce che per partecipare ad alcune attività, anche in zona bianca, bisogna avere una certificazione.

Tale certificazione, che sostituisce a tutti gli effetti il green pass, andrà a vaccinati, guariti dal Covid e persone in possesso di un tampone negativo.

COME OTTENERLA – Per i vaccinati, vale il pezzo di carta rilasciato al termine dell’inoculazione. E’ valido a partire dal quindicesimo giorno dopo la somministrazione della prima dose. E fino a nove mesi dopo il richiamo o l’inoculazione della dose unica in caso di siero Johnson & Johnson, unico vaccino monodose al momento approvato dalle autorità europee e italiane.

Per i guariti basta la certificazione rilasciata dall’ospedale, se si è stati ricoverati, o dal medico di base.

Per quanto riguarda il tampone - molecolare, salivare o antigenico – basta l’esito negativo. Il test deve essere effettuato nelle 48 ore precedenti.

A COSA SERVE – La certificazione è obbligatoria, anche in zona bianca, per partecipare a feste e banchetti in seguito a matrimoni o altre cerimonie civili o religiose. Va esibita anche dai minorenni, è obbligatoria dai due anni in su.

Serve anche per spostarsi da Regioni rosse o arancioni, che al momento in Italia non ci sono.

Fino al varo del green pass Ue, inoltre, per viaggiare in diversi Paesi è necessaria la certificazione. Sono le regole messe all’ingresso ad esempio da Francia, Spagna e Grecia.

Al momento non serve per le discoteche, che restano chiuse anche in zona bianca secondo l’ultimo decreto di Mario Draghi.

Le Regioni inoltre potrebbero imporre la certificazione per alcune attività.

(Unioneonline/L)

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