Tre percepivano il reddito di cittadinanza, uno la Naspi, l'indennità di disoccupazione. Ma tutti e quattro lavoravano, a nero, come cuochi, lavapiatti e camerieri in una piccola baita abruzzese che svolge attività di ristorazione e si trova in un comune che ricade nel Parco della Maiella.

Sette i lavoratori privi di assunzione formale scoperti dai militari della Compagnia di Chieti della Guardia di Finanza nel corso di un controllo.

Al datore di lavoro una maxi sanzione tra i 1.800 e i 10.800 euro per ogni lavoratore irregolare. Non solo, l'imprenditore è stato segnalato all'ispettorato del lavoro per una possibile sospensione dell'attività, visto che la manodopera impiegata era irregolare in misura superiore al 20 per cento del totale dei lavoratori regolarmente assunti.

I lavoratori perderanno il sussidio e rischiano da uno a sei anni di carcere, questo è quel che prevede il provvedimento che ha istituito il reddito di cittadinanza.

(Unioneonline/L)
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