C'è anche la Sardegna (oltre a Emilia Romagna, Puglia, Veneto e provincia autonoma di Trento) tra le cinque Regioni ancora classificate "a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile" nell'ultimo monitoraggio settimanale sul coronavirus dell'Iss.

E l'Istituto superiore di sanità invita ad "adottare rapidamente misure di mitigazione".

"Si raccomanda alle Regioni/PPAA con incidenza molto elevata - si legge nel documento - in particolare se in aumento, di adottare particolare rigore nell'implementare le indicazioni previste nel documento 'Prevenzione e risposta a COVID-19', per il proprio livello di rischio e di considerare una eventuale escalation di misure laddove in contesti sub-regionali vi fossero situazioni di più elevata incidenza, sovraccarico dei servizi e/o trasmissibilità più elevati".

Nell'Isola, come in altre 15 Regioni, si evidenzia un "impatto alto" sui servizi sanitari per sovraccarico di terapie intensive e area medica, per evidenza di nuovi focolai (in Rsa, case di riposo, ospedali o luoghi con popolazione vulnerabile) e per nuovi casi segnalati. Nella lista anche Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, PA Bolzano, PA Trento, Puglia, Toscana, Umbria e Veneto.

CALA L'INDICE RT - Sebbene continui a scendere il valore dell'indice di trasmissibilità Rt, che ha toccato lo 0,82 a livello nazionale (in Sardegna 0,73), e si confermi il trend di diminuzione della pressione sulle terapie intensive e i reparti ospedalieri, l'incidenza dei nuovi casi negli ultimi 14 giorni (454,70 per 100.000 abitanti nel periodo 30/11/2020-06/12/2020 contro 590.65 per 100.000 abitanti nel periodo 23/11/2020-29/11/2020) resta ancora molto elevata e la curva relativa ai decessi evidenzia una discesa particolarmente lenta, con ancora 761 morti registrati nelle ultime 24 ore.

Dunque, spiega l'Iss, "la situazione epidemiologica rimane grave e si raccomanda che, in base all'impatto sui servizi sanitari e territoriali, una modulazione delle misure di mitigazione nelle Regioni/PA eviti di rilassare le misure stesse e il livello di attenzione della popolazione al punto da determinare una rapida inversione della tendenza documentata con una ripresa del contagio in un contesto di incidenza ancora molto elevata che avrebbe conseguenze molto gravi per il Paese".

L'ESPERTO: "FASE DI STALLO" - La notizia positiva, sottolinea Giuseppe Arbia, professore di Statistica economica all'Università Cattolica Sacro Cuore di Roma, "è che si conferma il trend in calo per numero di contagi, tasso di positività e occupazione delle terapie intensive. Quella negativa, invece, è che la curva dei decessi sta calando molto lentamente". Questo perché, spiega, "dopo la fase di aumento e il raggiungimento del picco, c'è una fase di stallo o plateau in cui i valori permangono alti per un certo periodo. Dobbiamo quindi attenderci qualche altro giorno con un numero variabile ma sempre alto di decessi prima di iniziare a registrare una diminuzione marcata".

A fronte di questo quadro, ha commentato l'esperto, "non credo sia dunque opportuno parlare di un allentamento delle misure, non mi sembra una buona strategia; inoltre, una volta prese delle misure queste vanno mantenute altrimenti non è un bel segnale". Invita all'estrema cautela anche Stefano Vella, direttore Salute globale all'Università Cattolica: "Contagi e morti, al momento - ha affermato a Rainews 24 - fanno registrare in realtà valori più o meno stabili", senza un calo marcato. Ma questo, conclude, "non è un segnale incoraggiante, bensì molto preoccupante".

L'ELENCO COMPLETO - Sono solo due le Regioni con l'Rt maggiore di 1: Molise (1.48) e Veneto (1.01). Le restanti sono tutte sotto il valore soglia di 1. La Basilicata ha il valore più basso in tutta Italia con un indice Rt di trasmissione del contagio a 0.66. Questo il quadro regione per regione. Abruzzo 0.82 Basilicata 0.66 Calabria 0.76 Campania 0.71 Emilia Romagna 0.88 Friuli Venezia Giulia 0.91 Lazio 0.82 Liguria 0.68 Lombardia 0.85 Marche 0.87 Molise 1.48 Provincia autonoma Bolzano 0.74 Piemonte 0.68 Provincia autonoma di Trento 0.89 Puglia 0.87 Sardegna 0.73 Sicilia 0.72 Toscana 0.81 Umbria 0.73 Valle d'Aosta 0.67 Veneto 1.01.

(Unioneonline/D)
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