Covid, altre quattro regioni passano in giallo. Contagi mai così alti da un anno
Cambio di fascia per Liguria, Marche, Veneto e Trento. A rischio Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna. Rezza: “A Natale evitare grandi aggregazioni, serve prudenza”
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L’Italia si colora sempre più di giallo e il rischio di un Capodanno blindato si fa concreto.
A Calabria, Friuli-Venezia Giulia e Bolzano si aggiungeranno da lunedì in zona gialla Liguria, Marche, Veneto e Trento: anche loro superano la soglia di allerta dei parametri indicati. Dal 20 dicembre dunque il cambio di fascia riguarderà 12 milioni di persone.
Ma subito dopo Natale, dal 27, anche Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna potrebbero finire nella stessa fascia di rischio. Qualcuna potrebbe finire addirittura in arancione per la fine dell'anno.
L'ultimo appello alla prudenza arriva dal direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza: "E’ bene, in vista delle vacanze natalizie, cercare di evitare grandi aggregazioni - dice - mantenere comportamenti prudenti ed effettuare la dose di richiamo di vaccino per aumentare la nostra protezione".
Il Commissario per l'Emergenza, Francesco Figliuolo, lancia un invito a "continuare a essere responsabili" perché "il Natale è un momento di compere e assembramenti".
IL PICCO – Proprio nelle ultime ore si registra un nuovo picco di casi Covid: era da oltre un anno, da fine novembre del 2020, che non si vedevano oltre 28mila casi giornalieri. Il 26 novembre 2020 erano 29mila casi. Va detto che era molto superiore il numero delle vittime, 822, oggi sono state 120.
Con cifre simili (ma senza l’arma fondamentale del vaccino) lo scorso anno furono fissate per decreto alcune regole da rispettare durante le feste di Natale e con il limite di due adulti non conviventi da poter invitare a casa. Anche se manca solo una settimana all’inizio delle Festività non si può ancora escludere che una serie di riflessioni e raccomandazioni possano arrivare nei prossimi giorni.
La netta risalita della curva è confermata dai dati dell'ultimo monitoraggio, che registra un aumento dell'incidenza con 241 casi per 100mila abitanti contro i 176 della settimana precedente. Salgono anche il tasso di occupazione in terapia intensiva, ora al 9,6% contro l'8,5% dei sette giorni precedenti mentre il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 12,1% contro il 10,6% (la soglia di allerta per ogni singola regione è fissata al 10% per le intensive e al 15% per i reparti).
(Unioneonline/D)