“Ciao, vuoi un Green pass falso? Ecco come devi fare”: interviene la Polizia postale
Nel mirino delle indagini oltre 30 amministratori di canali Telegram che vendevano finti certificati Covid chiedendo soldi agli utenti
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Blitz degli uomini della Polizia postale, coordinati dalle Procure di Roma, Milano e Bari, contro i falsi “Green pass” messi in vendita online. Dopo soli tre giorni dall’entrata in vigore della “certificazione verde” Covid che consente l’ingresso nei locali al chiuso, nelle piscine e nelle palestre, così come ai cinema e agli eventi, i cyber-agenti hanno fatto scattare perquisizioni e sequestri nei confronti di decine di amministratori di canali Telegram, dove veniva appunto proposto agli utenti il rilascio di un Qr code falsificato, dietro pagamento di denaro.
"Fake Pass” il nome dell’operazione condotta dalla Polizia, che spiega come su tali canali (ne sono stat individuati 32) gli utenti venivano attratti con messaggi come "Ciao, ti spiego brevemente come funziona: attraverso i dati che ci fornisci (nome e cognome, residenza, codice fiscale e data di nascita) una dottoressa nostra collaboratrice compila un certificato vaccinale e (quindi sì, risulti realmente vaccinato per lo Stato) e da lì il Green pass".
Il pass fornito – ovviamente – era privo di validità e il Qr code non corrispondente ad alcun database, quindi – di fatto – inutile. Moltissimi gli utenti che però si sono rivolti al commercio clandestino dei pass falsificati, senza esitare a consegnare a sconosciuti tutti i propri dati sensibili, con tutti i rischi del caso.
Non solo, da quanto trapela alcuni utenti, dopo aver consegnato i loro dati, sarebbero anche stati ricattati dagli hacker, che non hanno esitato a chiedere loro altro denaro per non diffonderli. Si parla di richieste per centinaia di euro a utente.
(Unioneonline/l.f.)