Caro carburanti, ispezione dell’Antitrust nelle sedi di cinque compagnie
Guardia di Finanza in azione: emersi mancati controlli su differenze tra i prezzi esposti e quelli reali, ipotizzate anche altre irregolaritàPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Dagli accertamenti alle perquisizioni. L’autorità garante della concorrenza e del mercato, con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, ha svolto ispezioni nelle sedi delle società Eni Spa, Esso Italiana Srl, Italiana Petroli Spa, Kuwait Petroleum Italia Spa e Tamoil Italia Spa.
I procedimenti, si legge in una nota dell’Antitrust, «sono stati avviati anche sulla base della documentazione tempestivamente fornita dalla Guardia di Finanza in merito alle infrazioni accertate sui prezzi dei carburanti praticati da oltre mille pompe di benzina (marchio Eni 376, marchio Esso 40, marchio Ip 383, marchio Kuwait 175, marchio Tamoil 48) distribuite su tutto il territorio nazionale».
Il materiale fornito dalle Fiamme Gialle «farebbe emergere da parte delle compagnie petrolifere condotte riconducibili alla omessa diligenza sui controlli rispetto alla rete dei distributori».
In numerosi casi è risultata difformità tra il prezzo pubblicizzato e quello più alto in realtà applicato. In altri è stata riscontrata l’omessa esposizione del prezzo praticato, ovvero l’omessa comunicazione al portale “Osservaprezzi Carburanti”, utile al consumatore per trovare la pompa con il prezzo più basso.
Le compagnie, per l’Antitrust, non avrebbero adottato misure o iniziative idonee a prevenire e a contrastare queste condotte illecite a danno dei consumatori.
(Unioneonline/E.Fr.)