E’ morto asfissiato Salvatore Masia, il 55enne originario di Tempio Pausania finito dentro un tombino a testa in giù a Padova, dove lavorava da tempo come operatore socio assistenziale. Lo conferma l’esame autoptico sul cadavere. 

I fatti risalgono alla notte del 12 ottobre scorso: Masia, secondo una ricostruzione, stava tornando a casa dopo aver trascorso la serata con un amico.

Camminando avrebbe perso qualcosa, forse un mazzo di chiavi, caduto dentro il tombino. Quindi ha sollevato il pesante coperchio in ghisa e si è infilato nel buco prima con un braccio, poi con la testa. Ma non è riuscito a tirarsi su, ha perso l’equilibrio scivolando per oltre un metro dentro il pozzetto, con la faccia che è finita dentro la fanghiglia alta una cinquantina di centimetri.

Così, a gambe all’aria e ormai cadavere, è stato trovato da un vigilante che stava passando di lì con un’auto di servizio.

L’autopsia ha confermato che a ucciderlo è stata un’asfissia, con edema polmonare e cerebrale. Sul corpo anche alcune escoriazioni su fianchi, capo e schiena, compatibili con la ricostruzione delle forze dell’ordine. 

(Unioneonline/D)

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