La variante inglese di SarsCov2 è ormai nettamente predominante in Italia.

"E’ quella più circolante, pari all’88% dei casi”, spiega il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro nel corso della conferenza stampa al ministero della Salute sull’analisi dei dati del monitoraggio settimanale della Cabina di Regia.

"Quella brasiliana – continua – è al 7,3% in lieve aumento. La sudafricana rimane stabile, l’indiana circola ed è pari all’1% dei casi e la nigeriana è allo 0,8%”.

In tutte le Regioni è dominante la variante del Kent, “ma ci sono focolai delle varianti indiane in alcune regioni, rapidamente identificati, mentre la nigeriana è presente nel centro Italia”.

Quanto all'andamento dell’epidemia, “c’è una decrescita in atto in tutte le Regioni”. L’età media dei casi è di 39 anni, in calo, quella dei ricoverati è di 60, “il che vuol dire che la campagna vaccinale sui più anziani ha dato i suoi frutti”.

Anche Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute, “pur nella cautela” riconosce che “in questo momento la situazione sta notevolmente migliorando. La trasmissione è in declino e l’incidenza è vicina a 50 casi per 100mila abitanti, ciò consente di riprendere a tracciare i casi”.

"La variante indiana sembra avere una maggiore trasmissibilità ma non sembra avere una minore

copertura dai vaccini. Minore copertura sembra esserci per la variante sudafricana, che però in Italia è circoscritta allo 0,3%", ha aggiunto Rezza.

(Unioneonline/L)

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