«La legge Brambilla riscrive la storia, cambiando lo status di tutti gli animali e la percezione della gravità dei reati commessi a loro danno». Così Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, ha commentato a margine dell’evento “Legge Brambilla: una riforma storica sui reati contro gli animali” la notizia dell’imputazione coatta di Maurizio Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento, per l’uccisione dell’orso M90.

«La legge – spiega la deputata – sta davvero riscrivendo la storia: riconosce agli animali la qualifica di esseri senzienti, portatori di diritti e tutelati in modo diretto, restituendo loro giustizia. Cambia così anche la percezione della gravità dei reati commessi contro di loro». Brambilla ha poi commentato il caso Fugatti: «Non conta che l’uccisione sia avvenuta tramite decreto, apparentemente conforme alla legge, ma che sia stata compiuta con crudeltà: l’orso non fu narcotizzato e morì lentamente, colpito da due proiettili che provocarono un’emorragia interna e una lunga agonia. Una sofferenza che non era solo evitabile, ma doveva esserlo. Inoltre, a quanto pare, al momento dell’abbattimento non era presente un veterinario, come previsto dal Pacobace».

Fugatti è stato rinviato a giudizio per uccisione di animale con crudeltà, reato previsto dall’articolo 544 bis del codice penale, che – in base alla nuova legge Brambilla – comporta fino a quattro anni di reclusione e una multa fino a 60 mila euro, pene che si applicano congiuntamente.

(Unioneonline/v.f.)

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