La senatrice Giulia Bongiorno è positiva al Covid. Non sa come si è contagiata ma di una cosa è certa: nei tribunali che lei frequenta come avvocato "il virus galoppa" e dunque è impossibile difendersi, pur usando tutte le accortezze.

Per questo la leghista punta il dito contro il ministro Bonafede, che "invece di proteggerci, di metterci in condizione di lavorare in sicurezza, si occupa dei problemi interni a M5S".

"Una decina di giorni fa anch'io sono risultata positiva al Covid-19. Non saprò mai con certezza dove sia avvenuto il contagio, ma di una cosa sono sicura: esistono zone franche in cui è impossibile difendersi, zone dove persino il cittadino più scrupoloso è impotente", racconta Bongiorno, riferendosi ai tribunali.

"Ho fatto tutto quello che era in mio potere per evitare il contagio" assicura, spiegando di essersi bardata anche con "occhialoni e visiera". Tutto inutile però "se poi ti ritrovi in aule di tribunale senza finestre, pigiata insieme a troppe altre persone, senza il necessario distanziamento. Tutti a respirare nello stesso ambiente angusto, e forse non tutti scrupolosi nel proteggere sé stessi e gli altri" .

Per non ammalarsi, ragiona la senatrice, si dovrebbe "smettere di andare in tribunale, ma la giustizia non può fermarsi: sarebbe la negazione dei diritti. Quindi, in tribunale io ho continuato ad andarci, come sempre. A mio rischio e pericolo".

Nessuno sconto al ministro, che replica: "Auguro una pronta guarigione alla senatrice, che pur non essendo certa di dove abbia contratto il virus tende a darmi la colpa. Ma suggerirei di non far entrare il Covid nelle polemiche politiche".

"Come ministero - continua Bonafede - abbiamo investito circa 25 milioni di euro per impedire la diffusione del Covid nelle aule, stanziamenti usati per mascherine, termoscanner, barriere, gel igienizzanti, pulizie e sanificazioni straordinarie".

(Unioneonline/L)
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