Tanti applausi, commozione e le lacrime di alcuni cittadini hanno accolto il corteo delle celebrazioni della strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna, nella quale 85 persone sono morte e 200 sono rimaste ferite.

In prima fila, dietro ai gonfaloni, la ministra dell'Università e Ricerca, Anna Maria Bernini, il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, il presidente della Regione, Michele de Pascale.

Alle manifestazione partecipa, tra gli altri, anche la segretaria del Pd, Elly Schlein.

In occasione della giornata di commemorazione delle vittime è arrivato anche il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «La strage della Stazione di Bologna ha impresso sull'identità dell'Italia un segno indelebile di disumanità da parte di una spietata strategia eversiva neofascista che mirava a colpire i valori costituzionali, le conquiste sociali e, con essi, la nostra stessa convivenza civile», ha affermato il Capo dello Stato.

Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione del 2 agosto, dal palco in stazione a Bologna, si è invece rivolto alla premier Giorgia Meloni: «Alla Presidente del Consiglio, che ci ha accusato di volerla esporre a ritorsioni, nel ricordare il passato da cui proviene, come quello da cui provengono gli esecutori delle stragi, vogliamo dire che una cosa è il rispetto per le Istituzioni, un'altra cosa è l'accettazione di riscritture interessate della storia, cosa che non siamo in alcun modo disposti a far passare». «Condannare la strage di Bologna senza riconoscerne e condannarne la matrice fascista è come condannare il frutto di una pianta velenosa, continuando ad annaffiarne le radici», ha aggiunto Bolognesi.

Nel corso degli interventi non sono mancate le contestazioni, sia alla ministra Bernini che al presidente del Senato Ignazio La Russa. 

«Qualunque collegamento con l'orrore della strage e l'attualità o l'attuale governo - ha affermato Bernini - lo respingo senza se e senza ma».

(Unioneonline)

Video di Simona De Francisci

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