Bacio “rubato” davanti alla macchinetta del caffè: assolto dall’accusa di violenza sessuale
Per lui la Procura aveva chiesto la condanna a un anno di reclusionePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
È stato assolto dall’accusa di violenza sessuale l’uomo accusato da una donna alla quale, nel racconto di quest’ultima, aveva dato un bacio davanti alla macchinetta del caffè durante una breve pausa di lavoro.
Per lui, tecnico di un’impresa edile, la Procura aveva chiesto la condanna a un anno di carcere.
A presentare querela era stata la dipendente di una ditta di pulizie all’epoca 30enne. Nel luglio del 2016, l’uomo – stando alla versione della parte lesa – l’aveva afferrata all’improvviso, voltata e baciata contro la sua volontà. Aveva riportato il tutto a colleghi e responsabili e una testimone l’aveva vista affranta vicino al distributore di caffè.
Per l’imputato invece le circostanze erano diverse: “Ci incontravamo sempre davanti alla macchinetta - ha riferito - per non più di due o tre minuti al giorno. La reputavo una persona di piacevole conversazione. Fra noi si creò un po' alla volta un minimo di confidenza. Quel giorno feci una stupida battuta di spirito e lei, subito, si sporse verso di me. Così ci baciammo. Lei ripeteva ‘dobbiamo parlare’, così ci incontrammo nel piazzale: forse fui un po' sgarbato con lei, ma io mi ero già pentito perché ero sposato e perché cose così, sul posto di lavoro, non si dovrebbero fare. E il suo atteggiamento cambiò".
Per il tribunale “il fatto non costituisce reato”.
(Unioneonline/s.s.)