Accelera il Covid nel Paese, con la cartina dell'Italia con solo quattro regioni rosse e due arancioni che è pronta rapidamente a cambiare.

A rischiare la "red list" è la Campania, mentre Liguria, Abruzzo, Umbria e Veneto sembrano indirizzate verso l'arancione. In questo caso i notevoli aumenti registrati sono in parte bilanciati dalla disponibilità di posti letto, a partire da quelli in terapia intensiva, che rende soprattutto il Veneto ancora lontano dalla soglia di occupazione del 30% considerata critica dal ministero.

L'Alto Adige ha invece giocato d'anticipo autoproclamandosi zona rossa già a partire da oggi. E con l'assessore alla sanità che valuta la possibilità di un lockdown ancora più duro.

A rischio per un passaggio in "zona arancione" anche la Toscana, con l'Ordine dei medici di Firenze che chiede a gran voce la chiusura totale e il governatore Eugenio Giani che rimette però la decisione nelle mani degli esperti..

Il verdetto arriverà in giornata e dopo che le regioni avranno trasmesso i dati completi sulla situazione del contagio.

Il governatore Toti prova nel frattempo a sfilare la Liguria dalla possibile lista dei peggiori, spiegando: "I nuovi dati confermano quelli per zona gialla".

A puntare il dito sono invece alcuni sindaci: per quello di Napoli, Luigi De Magistris, "proclamare la Campania zona rossa è una decisione purtroppo inevitabile, anzi è una decisione tardiva''. Per quello palermitano, Leoluca Orlando, "si va verso una strage annunciata", ma il commissario per l'emergenza Covid nella città, Renato Costa, assicura: "La situazione dei posti letto a Palermo è impegnativa, ma la affrontiamo in modo adeguato".

I DATI - In tutto il Paese ieri i numeri registrati erano in calo, con 32.616 i nuovi casi di contagio e 331 vittime nelle precedenti 24 ore e un'incidenza dei positivi sui tamponi ferma al 17%.

Resta da sbrogliare la matassa dei dati. Al lavoro sulle cifre e sui 21 parametri che stabiliscono le tre aree di rischio ci sono il governo, la cabina di regia sul Covid e lo stesso Cts.

I posti occupati in terapia intensiva hanno raggiunto quota 2.749 (+115) mentre sono 26.440 i malati ricoverati con sintomi (+1.331) negli ospedali.

Già escluso, invece, che regioni rosse o arancioni riescano a scendere a un livello meno grave: per abbassare i livelli di rischio servono almeno due settimane di monitoraggio. Al momento sono in fascia rossa Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta, cui si aggiunge l'Alto Adige che si è autoproclamato "zona rossa".

In fascia arancione, considerata “intermedia”, sono collocate Puglia e Sicilia.

(Unioneonline/v.l.)
© Riproduzione riservata