Addio al papà dei giochi educativi E' morto Mario Clementoni
Fondatore, negli anni '60, dell'omonima azienda di giochi educativi divenuta famosa in tutto il mondo. Aveva 87 anni.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
"Non bisognerebbe mai smettere di giocare, soprattutto quando si diventa grandi: il gioco è una cosa seria". Mario Clementoni, 'l'uomo dei giocattoli', che se ne è andato a 87 anni, lasciando un'azienda leader nel settore fondata nel lontano 1963 a Recanati (Macerata), aveva fatto di questa frase una filosofia di vita. Partendo dal garage di casa, dove aveva cominciato a sfornare giochi da tavola e pianole musicali assieme alla moglie Matilde Brualdi e sette operai, il 'signor Mario' ha incarnato il sogno di tanti piccoli imprenditori del Made in Italy: diventare 'grandi' senza spezzare le radici: un occhio agli Usa (nel suo caso alla Disney) e l'altro al borgo natale.
Oggi la Clementoni è una spa da 500 dipendenti e 105 mln di euro di fatturato, ha filiali commerciali in Spagna, Germania, Francia, Honk Kong, ma senza la 'Tombola della Canzone', il 'Sapientino' (special guest l'allora presidente del Consiglio Giulio Andreotti) 'Portobello', e il 'Mago Silvan' non sarebbe diventata il colosso che è.
L'avventura di Clementoni è figlia dell'Italia del boom, del Festival di Sanremo, della scolarizzazione di massa con il maestro Manzi in tv: un Paese in cui il gioco da tavola era sinonimo di impegno e di studio oltre che di divertimento. Un'Italia che non esiste più, ma che Clementoni era orgoglioso di aver contribuito a costruire, prima di passare il testimone ai figli, Giovanni (amministratore delegato), Stefano (responsabile del mercato estero), Pierpaolo (produzione) e Patrizia (amministrazione). A metà fra un racconto di Dickens e la 'favola marchigiana' comune a numerosi imprenditori della sua generazione, la storia di Mario Clementoni è una piccola summa del capitalismo familiare di periferia. Nato nel 1925 a Potenza Picena, Mario resta orfano di padre a 12 anni, con altri due fratelli. Studia in collegio e si diploma all'Istituto tecnico industriale 'Montani' di Fermo. Trova subito lavoro in una fabbrica di armoniche a bocca a Pesaro, che abbandona a 36 anni, nel '56, per dedicarsi all'export di strumenti musicali.
Nel 1959 visita negli Stati Uniti una fiera del giocattolo, e decide di lanciare anche in Italia - ferma alle bambole e ai cerchi di legno - giochi da tavola e pianole. Il successo è immediato: dal garage di 45 metri quadrati la 'fabbrica' si trasferisce in un ex granaio di Recanati, di proprietà della famiglia del tenore Beniamino Gigli. Di lì a poco il debutto della 'Tombola della Canzone', una pianola con manovella e nastro forato che riproduce le canzoni di Sanremo, e, nel 1967, il primo 'Sapientino', un brand destinato a invadere i mercati di mezzo mondo.
Nel 1970 Mario Clementoni firma un accordo commerciale con la Disney e decide di destinare il 5% degli utili annuali alla pubblicità televisiva. A Fontenoce intanto è operativo uno stabilimento da 4.500 mq e 50 addetti, che presto produrrà i mitici 'Puzzle Fantasy' - fino a 6 mila pezzi da montare, per imparare a conoscere i paesaggi e le città d'arte italiani - l"Allegro chirurgo' e altri giochi scientifici. I primi 'Computer parlanti' e giochi interattivi arrivano negli anni Novanta, frutto della divisione Ricerca&Sviluppo, che opera ancora a Recanati, con 50 addetti, nello stabilimento che copre tuttora il 60% della produzione Clementoni. I funerali del 'signor Mario' (una laurea ad honorem in Architettura, e il titolo di Commendatore della Repubblica) domani nel Duomo di Recanati. La moglie e i figli hanno chiesto di evitare i fiori, e devolvere offerte alle missioni all'estero dei frati Cappuccini di Montemorello di Recanati. Uno di loro ispirò il gioco 'Frate Mago'.