Abusi su Patrizia D'Addario: sotto accusa noto imprenditore
La escort barese ha denunciato Salvatore De Lorenzis, fino a poco tempo fa marito della ex partecipante al Grande Fratello Carolina Marconi.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Aggredita e molestata sessualmente. Patrizia D'Addario ha denunciato di aver vissuto un fine settimana di terrore in una villa di Racale, a venti chilometri da Gallipoli, dove si trovava per lavoro. Proprio lei, escort di lungo corso che vanta di aver trascorso una notte con Silvio Berlusconi, non avrebbe mai immaginato che la villa in cui era ospitata sarebbe diventata il luogo in cui avrebbe subito - secondo quanto lei ha raccontato alla polizia - tentativi di violenza sessuale. L' imprenditore denunciato non ci sta: "E' tutto falso - dice - quella è una pazza, ricatta me come ha fatto con Berlusconi". L' uomo - lo scopre l'emittente salentina Telerama - è una persona nota, un imprenditore che con fratelli e padre è titolare di aziende di video games: Salvatore De Lorenzis, 38 anni, presidente della squadra di calcio del Racale, che gioca nel campionato pugliese di eccellenza. Di recente è assurto a protagonista di siti e riviste di gossip. In passato però è già stato noto alle cronache perché indagato e condannato (in primo e secondo grado, ma non ancora con sentenza definitiva) per collegamenti con un clan della Sacra corona unita.
LA DENUNCIA - Nella questura di Lecce Patrizia D'Addario è arrivata ieri sera attorno alle 22. Era in stato di choc; poi è arrivato il suo avvocato. La escort ha detto di essere giunta nel Salento venerdì per una serata in un locale pubblico che le avrebbe fruttato 5.000 euro, e di aver poi conosciuto l'imprenditore, che l'ha ospitata nella sua villa di Mancaversa. Sin dal primo momento - avrebbe raccontato agli investigatori - l'uomo avrebbe tentato un approccio sessuale, che lei avrebbe rifiutato. Gli approcci sono stati poi tentati pure da altri due uomini. Dopo la deposizione in Questura e la denuncia, D'Addario sarebbe anche stata visitata in ospedale: le sarebbero stati riscontrati lividi ma non segni di violenza sessuale. La denuncia è stata trasmessa in procura e il pm di turno, Stefania Mininni, ha pensato di qualificare i fatti come molestie sessuali, escludendo al momento qualsiasi altro reato più grave.
LA DIFESA - In queste ore tocca a De Lorenzis spiegare come stanno le cose: i suoi famigliari hanno infatti annunciato che sarebbe andato subito in questura a spiegare che cosa è davvero accaduto. Un fatto è che De Lorenzis nell'intervista mandata in onda da Telerama non risparmia giudizi pesanti nei confronti di Patrizia D'Addario ("è una pazza, una drogata, una prostituta, una escort"), dice di averla conosciuta in discoteca, smentisce le violenze. Una troupe e una giornalista dell'emittente si sono poi recati alla villa dove attualmente risiede De Lorenzis, ma l'imprenditore ha detto loro di non riprendere la casa o lui stesso, altrimenti, li avrebbe denunciati. I famigliari di De Lorenzis sono più concilianti. Fuori da registrazioni, spiegano che la donna "è stata trattata divinamente, al punto che non voleva più andar via". Che però non aveva perso un antico 'vizietto': registrava, registrava anche a cena.
I PRECEDENTI - pensare che l'estate era cominciata davvero bene per la escort più famosa d'Italia. Nel giugno scorso, dopo un'attesa durata 37 anni, D'Addario aveva avuto il via libera dalla commissione per il paesaggio del Comune di Bari per costruire un residence a Bari-Carbonara. La costruzione per la quale aveva chiesto un 'aiutino' in quella famosa notte a Palazzo Grazioli, a Berlusconi, aiutino che non era venuto. Il via libero definitivo alla pratica per la costruzione del residence potrebbe arrivare entro l'autunno prossimo. Nello stesso periodo a Bari è prevista la sentenza di un processo a carico della escort. D'Addario è accusata di minaccia a pubblici ufficiali e calunnia per aver denunciato nel 2007, dopo un'infrazione al Codice della strada, di essere stata "trattenuta fisicamente in una stanza del commissariato di polizia di Carrassi contro la sua volontà". A questo sequestro di persona la magistratura non ha mai creduto.