«Vivo dentro un’auto davanti al mare da mezzo secolo»
Faceva il falegname e ha avuto un incidente stradale: è stato in coma ma non ha mai ottenuto un risarcimentoCapoterra. Tre mesi da una parte, tre da un’altra. «Sempre davanti al mare». Cala Cipolla a Chia e Maddalena Spiaggia a Capoterra le sue ultime residenze, rigorosamente provvisorie (e illegali). Luigi Dessì, 77 anni, originario di Serramanna, vive da girovago da quasi mezzo secolo. Mangia, dorme, pensa, ascolta la radio, legge il giornale dentro un’auto, parcheggiata in prima fila sul lungomare.
Il campeggio creativo finisce sempre allo stesso modo: «I vicini o i bagnanti si lamentano, arrivano i vigili urbani o i carabinieri e devo sloggiare. Sarà così anche a Capoterra, me lo aspetto da un momento all’altro». Proteste civili, pur sempre proteste: perché per i bisogni ci sono solo i cespugli e la vettura è una familiare ormai in versione discarica.
In tanti hanno cercato di aiutarlo: «A Serramanna vado poco o niente ormai, a Capoterra in centro non mi piace, voglio vivere davanti a una spiaggia». Quella di Maddalena fa al caso suo: «C’è nel retro un centro commerciale dove posso spendere giorno dopo giorno la mia pensione. E nel parcheggio della spiaggia c’è una fontanella dove mi lavo tutti i giorni».
Ex falegname
Luigi Dessì ha voglia di parlare, senza urlare, senza piangersi addosso: «Io non chiedo aiuto a nessuno. In tanti si avvicinano per conoscermi, poi spariscono uno dopo l’altro. Perché mi sono ridotto così? Facevo il falegname, da Serramanna ero emigrato a Milano, lavoravo normalmente, avevo 27 anni quando rientrando a casa in auto con un collega, sbaam: un incidente. Non ricordo niente, un mese di coma, 40 punti in testa. Chi aveva causato l’urto non era assicurato, non mi hanno mai risarcito: il mio avvocato aveva chiesto 120 milioni di lire di danni. Soldi ottenuti: zero. Sono tornato a Serramanna, non sono più stato in grado di lavorare, ho capito che lo Stato mi aveva fregato. E ho deciso di vivere così: praticamente da mezzo secolo».
Gli aiuti
Caldo torrido ad agosto, gelo a gennaio. Del suo caso si sono interessati in tanti. Un vicino di casa a Maddalena spiaggia l’ha anche ospitato in un locale per tre mesi, poi è iniziata la stagione turistica e Dessì si è dovuto riaccomodare dentro la sua vettura.
«Vivo con la pensione minima, ho circa 10-15 euro al giorno da spendere per mangiare e bere». Un bicchiere di vino e il classico panino. «A Maddalena Spiaggia ormai tutti mi conoscono, mi regalano da mangiare, a loro modo mi vogliono bene. Ma poi arrivano sempre le guardie, è sicuro».
I Comuni
I vigili urbani di Capoterra hanno segnalato il caso al Comune di residenza, Serramanna. Luigi Dessì risulta comproprietario della casa di famiglia, rinunciando alla quota ereditaria avrebbe diritto a un alloggio, a patto che ce ne sia uno disponibile e che ne faccia richiesta. «Ma non ha mai accettato nulla da noi», spiega il sindaco di Serramanna Gabriele Littera, «ha scelto questa vita, abbiamo le mani legate».
Decoro urbano a parte, interviene il sindaco di Capoterra Beniamino Garau, «quel signore non può stare in un parcheggio pubblico a ridosso di una spiaggia, perché vivendo così alla sua età rischia di compromettere gravemente la sua salute».
Luigi Dessì affronterà il problema quando gli si presenterà e per ora ascolta la partita di calcio alla radio: «Giocavo a pallone nella Gialeto, centrocampista, ero più bravo di Barella ma ho dovuto iniziare a lavorare presto. Devo andare via da qui? Troverò un altro posto. Vista mare».
Paolo Carta
Inviato