Violenza senza fineIrgoli si appella a Maroni
Due delitti a distanza di poche ore hanno insanguinato questa notte la Sardegna centrale. A Irgoli un allevatore di 31 anni è stato trucidato sotto gli occhi della fidanzata che lo aspettava in macchina, sotto casa. Modalità che ricordano il delitto del mese scorso quando venne uccisa una coppia di fidanzati. Il sindaco del paese, Giovanni Porcu, ha chiesto l'intervento dello Stato per porre fine alla scia di sangue. L'altro delitto a Loceri, dove un disoccupato 39enne ha sparato e ucciso nella sua abitazioPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sono centinaia i carabinieri impegnati nel nuorese nelle indagini dopo i due omicidi compiuti nel centro Sardegna ieri sera a poche ore l'uno dall'altro e il primo cittadino di Irgoli chiede l'intervento dello Stato.
Stretto il riserbo sulle attività degli inquirenti: nella zona è in corso una vasta battuta con uomini e mezzi e durante la notte è arrivato a Irgoli anche il comandante della Regione Carabinieri, il generale Carmine Adinolfi.
IRGOLI Il primo dei due omicidi della notte è avvenuto poco prima delle 21 a Irgoli (Nuoro), piccolo paese della Baronia segnato da una lunga scia di morti violente senza colpevoli. Delitto che sembra una fotocopia dell'agguato costato la vita un mese fa, la notte del 3 settembre scorso, a una coppia di fidanzati, il carrozziere Mario Mulas, 36 anni, e Sara Cherchi, 28 anni, mentre rientravano a casa. Stavolta la vittima di uno o due killer che hanno sparato tre fucilate a pallettoni è Pierpaolo Serra, servo pastore di 31 anni, ucciso davanti agli occhi della fidanzata vicino all'abitazione di Funtanarva, alla periferia del paese. Serra, che aveva piccoli precedenti di polizia, è stato freddato mentre scendeva dalla sua auto, una Golf, per aprire il cancello di casa in una zona senza illuminazione.
La sua fidanzata, Elena Delogu, 29 anni, l'attendeva in auto. Ha udito gli spari, ma non ho potuto vedere niente. Le fucilate hanno raggiunto Serra al fianco e alla testa, senza dargli scampo. La ragazza ha chiesto aiuto all'unica casa che si trova nella zona da dove è partito l'allarme. Sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia di Siniscola e del Reparto operativo della compagnia di Nuoro, che conducono le indagini. Stamattina erano ancora in corso perquisizioni.
Benché Serra e Delogu conoscessero i due fidanzati uccisi il meso scorso, è difficile ipotizzare un collegamento fra i due omicidi.
L'APPELLO Il sindaco di Irgoli (Nuoro) Giovanni Porcu ha inviato un telegramma al ministro dell'Interno Roberto Maroni chiedendo il suo intervento diretto, dopo l'omicidio di Pierpaolo Serra. "Dopo l'ennesimo efferato delitto avvenuto nella mia comunità, il terzo in trenta giorni, le rappresento l'assoluta necessità di comunicarle personalmente la condizione di estremo disagio che mina nelle fondamenta il suo assetto civile e democratico", scrive il sindaco, che stamane ha presieduto una giunta comunale straordinaria. "Al momento non escludo niente, aspetto quanto potrebbe avvenire nel corso di un incontro", aggiunge Porcu eletto nel giugno scorso con un altissimo consenso, "che mi auguro possa avvenire nel più breve tempo possibile per decidere cosa fare. E' evidente che in questa situazione di disagio sociale ed emergenza democratica, l'amministrazione è totalmente inibita dall'assumere decisioni o programmare interventi". L'omicidio di ieri sera è avvenuto all'indomani di una riunione ad Irgoli del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica in cui è stata affrontata la situazione dell'ordine pubblico nell'intera Baronia.
LOCERI Proseguono le indagini anche per l'omicidio avvenuto ieri notte a Loceri. Per gli inquirenti Giampietro Palmas, il disoccupato 39enne di Loceri che ha sparato e ucciso nella sua casa un vicino, Raffaele Monni, 37 anni, avrebbe simulato l'effrazione in casa sua e il tentativo di furto con cui poi ha giustificato il colpo di pistola esploso contro il presunto ladro. Palmas è finito nel carcere di Lanusei per omicidio volontario su disposizione del pm Domenico Fiordaliso, dopo aver ucciso Monni attorno alle 22 con la sua pistola 44 Magnum, legalmente detenuta. I carabinieri del Nucleo radiomobile della compagnia di Lanusei e della stazione di Barisardo, che conducono le indagini coordinati dalla procura di Lanusei, non credono alla versione fornita da Palmas, che si era autodenunciato dopo l'omicidio telefonando al 112. Già nella prima chiamata, l'uomo aveva riferito di aver sparato a un conoscente per legittima difesa, versione confermata ai primi carabinieri arrivati sul posto, una casa in via Nazionale, a Loceri. Palmas ha dichiarato che Monni aveva tentato d'introdursi in casa sua armato di oggetto appuntito per rubare. Trovandoselo davanti, ha impugnato la pistola e gli ha sparato al petto. Ma i rilievi effettuati dai carabinieri contraddicono la versione del fermato. Sulla scena del delitto è stato trovato sì un paio di forbici, ma secondo gli inquirenti non è stata la vittima a portarcele. Inoltre, le indagini hanno evidenziato la presenza di altri oggetti nell'abitazione incompatibili con la versione fornita da Palmas e anche che la conoscenza fra i due vicini di casa - Monni abitava in via Diaz - era molto meno superficiale di quanto il presunto omicida voglia far credere.