Villacidro: fatti inginocchiare e uccisiTre morti, caccia a killer professionista
Un'esecuzione in piena regola compiuta da uno o più killer prezzolati che sembrano non aver lasciato traccia. Il triplice omicidio di Villacidro, non ha al momento sospettati e neppure un movente chiaro. Chi ha sparato si è lasciato alla spalle una scia di sangue: trucidati a fucilate due fratelli di Oristano, titolari di una ditta di trasporto frigo di ortofrutta e prodotti alimentari caseari che avevano da poco rilevato l'azienda teatro della. Vittima della strage anche un loro impiegato.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il dipendente dell'azienda ha probabilmente pagato con la vita il fatto di essere stato in un momento sbagliato in compagnia dei datori di lavoro nel capannone della società, nella zona industriale di Villacidro.
L'ipotesi più accreditata è che la strage sia maturata nell'ambito dell'attività commerciale di due delle vittime, i fratelli Roberto e Andrea Cuccu, di 38 e 32 anni, mentre la terza, Roberto Parrella, di 36, di San Vero Milis, assunto da appena un mese, potrebbe essere stato ucciso per non lasciare vivo uno scomodo testimone. Tutti e tre sono stati colpiti alla testa, ciascuno con una fucilata esplosa con un'arma da caccia modificato (canne mozzate), se non addirittura "a pompa". Le vittime state costrette ad inginocchiarsi prima dell'esecuzione.
Silenzio assoluto sul fronte della indagini da parte degli inquirenti. Sul luogo della strage ha operato un'autentica task force di carabinieri del Comando provinciale e del reparto operativo di Cagliari e della Compagnia di Villacidro, coordinati dal sostituto procuratore del Tribunale di Cagliari, Gilberto Ganassi. In campo anche gli specialisti del Ris, una squadra eliportata dei Cacciatori di Sardegna di stanza ad Abbasanta e il Nucleo elicotteri del capoluogo sardo.
L'impressione è che il caso sia piuttosto complesso e che gli elementi finora raccolti dagli investigatori non abbiano indicato piste sicure da battere. Sembra però da escludere che la strage possa essere stata compiuta su un impeto di rabbia, magari da un ex dipendente messo alla porta. Gli investigatori dell'Arma, pur nel loro riserbo, sembrano più propensi a cercare una connessione con gli ambienti imprenditoriali in cui operavano i fratelli Cuccu.
Il triplice omicidio è stato compiuto presumibilmente fra le 8 e le 10 di questa mattina. I due fratelli, titolari della ditta Logistica Alimentari, ex Sardegna Sottozero, erano al piano terra del capannone rilevato da un imprenditore di Villacidro, in quello superiore il loro commercialista, Roberto Parrella, che sbrigava compiti amministrativi. Cosa sia accaduto di preciso rimane nel campo delle ipotesi. E' possibile che i Cuccu siano stati sorpresi dal killer (fermo restando che fosse solo uno) che li avrebbe costretti a inginocchiarsi. Poi ha freddamente premuto il grilletto due volte, un colpo ciascuno in testa. Stessa sorte è toccata al loro dipendente, che forse ha pure cercato scampo rifugiandosi dentro l'ufficio ma è stato raggiunto dall'assassino e ucciso a sua volta. Anche lui con una fucilata al capo.
A scoprire i primi due cadaveri al piano terra è stata una giovane impiegata, Isa Tuveri, che doveva ritirare i libri contabili della società ex proprietaria del capannone (la Sardegna Sottozero) perché domani è previsto in tribunale l'avvio della procedura fallimentare. Un particolare che sembra non avere alcuna attinenza con la strage.
La donna è corsa all'esterno, dove proprio in quell'istante è sopraggiunto il vecchio proprietario dello stabile che doveva incontrare i due fratelli per ricevere 4.500 euro dell'affitto del capannone.
Dalle testimonianze raccolte finora, risulta che i Cuccu avevano un ottimo rapporto con tutti i dipendenti, sia quelli dell' attività a Oristano che i nuovi di Villacidro. Secondo alcuni fonti, i due sarebbero stati disponibili ad assorbire nella nuova impresa una ventina di lavoratori dei 30 in cassaintegrazione. "Mai uno screzio - conferma chi li conosceva -, mai una tensione: pagavano regolarmente e nessuno ha mai avuto di che dire".