Il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, incassa il sostegno del gruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale, che si appella al premier Berlusconi per risolvere i problemi della vertenza Sardegna e al quale viene chiesto di decretare lo stato di crisi dell'isola. L'appoggio arriva al termine della riunione di oggi pomeriggio con il presidente a Villa devoto, successiva all'incontro tra Cappellacci ed i parlamentari sardi. I consiglieri Pdl confermano il mandato a Cappellacci "per procedere con determinazione nell'azione di rivendicazione per il mancato rispetto degli impegni assunti dal Governo nazionale" e ritengono debba essere riaperto un confronto "franco e leale" con il Governo sui fondi Fas, le infrastrutture, i trasporti da e per l'Isola e sulla revisione dei vincoli del patto di stabilità. Una sollecitazione anche al segretario nazionale del partito, Angelino Alfano: "assuma una chiara posizione a sostegno della vertenza Sardegna, fondamentale per il futuro economico e sociale della nostra Isola, in ossequio agli impegni assunti dal Partito con i Sardi". In assenza di "urgenti" risposte, i consiglieri regionali valuteranno "ogni ulteriore e adeguata iniziativa per vedere soddisfatte le legittime aspettative del popolo Sardo". Infine un messaggio per i parlamentari sardi, ai quali viene chiesta "analoga e coerente posizione di fermezza".

INCONTRO - "Il segretario nazionale del Pdl, Angelino Alfano, in accordo con il coordinatore regionale del Pdl in Sardegna, Settimo Nizzi, vista la criticità della situazione politica attuale nella regione, ha convocato una riunione presso la sede del partito, in via dell'Umiltà a Roma". Lo comunica una nota del partito. Alla riunione, oltre al segretario nazionale Alfano e al coordinatore regionale Nizzi, parteciperanno il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e tutti i parlamentari sardi del Pdl. "Obiettivo dell'incontro è l'individuazione di soluzioni urgenti e condivise per ritrovare slancio e unità nel partito, anche a livello regionale". Un "vertice" diventato urgente dopo l'annuncio da parte del presidente della Regione, Ugo Cappellacci, di lasciare il partito, restituendo la tessera, in seguito alla "impugnativa del Governo sulla norma delle entrate nel collegato alla Finanziaria 2011".

LE NUOVE PROTESTE - Mauro Contini, sindaco di Quartu Sant'Elena, ha annunciato la propria adesione all'iniziativa di protesta del presidente Cappellacci. "Condivido la necessità di un segnale forte, evidenziata dal presidente Cappellacci - ha detto - e sono pronto a restituire anche la mia tessera al partito". "Chi ha la responsabilità di amministrare un Comune - ha proseguito il sindaco di Quartu - vede la propria azione sul territorio limitata dal patto di stabilità e da una manovra, come quella recentemente approvata dal Governo, che sottrae risorse fondamentali agli enti locali, recando un grave pregiudizio alle esigenze primarie dei nostri cittadini. Noi sindaci siamo il primo punto di riferimento dello Stato sul territorio e siamo chiamati quotidianamente a dare risposte concrete, immediate, efficaci. Poichè da parte del Governo sembra venuta meno la giusta sensibilità agli aspetti fondamentali vitali per la nostra comunità bisogna dare uno scossone". Anche Stefano Schirru, vice-capogruppo del Popolo della Libertà al Comune di Cagliari, ha annunciato che restituirà la tessera. "L'interesse della Sardegna e delle comunità che rappresentiamo viene prima di tutto. La questione entrate, la vertenza Tirrenia e gli effetti dell'ultima manovra finanziaria del Governo - afferma Schirru - rischiano di avere pesanti ripercussioni sul tessuto sociale della nostra Isola e di penalizzare gravemente le fasce più deboli e le nuove generazioni. Per questo sono pronto a seguire il gesto del presidente della Regione e a restituire la tessera del partito. Gli interessi della nostra gente vengono prima dell'appartenenza politica in un momento in cui la Sardegna vive un periodo di grande difficoltà economica e avrebbe bisogno di azioni forti per il rilancio del nostro sistema".

LA SOLIDARIETA' - Il presidente della Regione ha ricevuto la solidarietà e l'adesione alla sua protesta di molti consiglieri regionali del Pdl. Tra i primi a manifestare vicinanza e solidarietà al presidente ci sono Salvatore Amadu, Oscar Cherchi, Mariano Contu, Simona De Francisci, Gabriella Greco, Giorgio Locci, Renato Lai, Eugenio Murgioni, Antonello Peru, Onorio Petrini, Pietro Pittalis, Paolo Terzo Sanna, Alberto Randazzo, Nicolò Rassu, Teodoro Rodin, Edoardo Tocco, Alessandra Zedda, Angelo Stochino, Sisinnio Piras, Carlo Sanjust, Rosanna Floris e Domenico Gallus.

NUOVA ALLEANZA - "La rottura del presidente Cappellacci deve servire simbolicamente da sprone politico per riscrivere le condizioni di una futura alleanza istituzionalmente operativa". Lo ha dichiarato il vicecapogruppo del Pdl alla Camera Salvatore Cicu che si è detto sicuro che l'incontro di martedì prossimo col segretario nazionale Angelino Alfano segnerà l'avvio di una nuova fase di confronto. "Ma al Pdl sardo - ha continuato Cicu - serve più credibilità e autorevolezza. Durante l'incontro si capirà quanto Alfano terrà in considerazione la causa del Pdl e quanto, soprattutto, abbia ancora credibilità e autorevolezza il partito a livello regionale. Sono certo sia questo l'angolo visuale da cui ripartire. Assumendo una postura prospettica, non demolitrice. Assegnando alla scelta adottata dal presidente Cappellacci un alto valore simbolico, che realizzi la condizione di uno sprono politico dovuto, di una spinta motivazionale intorno alla quale - conclude Cicu - tutte le dirigenze del Pdl, quelle sarde e quelle nazionali, sono chiamate a riflettere".

PDL CARBONIA - Anche i consiglieri comunali del Pdl di Carbonia condividono la decisione del presidente Cappellacci, di tutelare gli interessi della Sardegna anche con uno scontro con il Governo e con un duro confronto interno al PDL, culminato con la sua decisione di autosospendersi dal Partito. "A sostegno dell’azione del Presidente e dei Consiglieri Regionali che hanno assunto analoga decisione – si legge in una nota appena diffusa dai consiglieri Mario Porcu e Annalisa Usala - abbiamo deciso di autosospenderci dal PDL in attesa che il Governo e i massimi dirigenti del PDL riconsiderino le decisioni già assunte che penalizzano gravemente la Sardegna, e adottino invece i provvedimenti necessari a tutelare i legittimi interessi della Sardegna e del Sulcis, che ormai da troppo tempo attende atti concreti di sostegno e rilancio di un tessuto sociale ed economico agonizzante".
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