Oggi pomeriggio, al Meazza, Inter riceverà il trofeo per la vittoria dello scudetto ma non sarà solo una giornata di festa, ha spiegato il tecnico nerazzurro Josè Mourinho. «Sarà una giornata da vivere a metà: servirà un 50 per cento di gioia per la vittoria del campionato, ma anche un 50 per cento di silenzio per essere vicini alle famiglie degli operai che, purtroppo, hanno perso la vita in settimana alla Saras di Cagliari». Proprio a causa della tragedia di Sarroch, prima di Inter-Atalanta nello stadio sarà osservato un minuto di silenzio e, dopo il fischio finale, non ci saranno altri festeggiamenti oltre la consegna del trofeo della Lega Calcio. Rinviata a dopo l'estate anche la cerimonia di premiazione prevista dal Comune di Milano.

CHI C'ERA Tante le autorità che ieri hanno partecipato ai funerali. In rappresentanza del Governo, era a Villa San Pietro il sottosegretario al Welfare Pasquale Viespoli. In chiesa anche il presidente della Regione Ugo Cappellacci e quello del Consiglio regionale Claudia Lombardo, l'assessore regionale Giorgio La Spisa, il segretario e il capogruppo alla Camera del Partito Democratico, Dario Franceschini (che ha sospeso per l'occasione il tour elettorale in Sicilia) e Antonello Soro, il deputato Paolo Fadda, originario di Villa San Pietro, di cui è stato sindaco per vent'anni: alla fine della cerimonia, Fadda ha manifestato malumore per la scelta del Governo di farsi rappresentare da un sottosegretario anziché da un ministro. Presenti anche il procuratore generale per la Sardegna Ettore Angioni, il prefetto Salvatore Gullotta, il comandante regionale dei carabinieri, generale Carmine Adinolfi, e quello provinciale, colonnello Michele Sirimarco, il questore Salvatore Mulas e il suo vice Giuseppe Gargiulo, i comandanti regionale e provinciale della guardia di finanza, generale Stefano Baduini e colonnello Francesco Bucarelli. E ancora i deputati Federico Palomba e Giulio Calvisi, il senatore Mariano Delogu, i sindaci dei principali comuni della parte sudoccidentale della provincia di Cagliari. Sul sagrato, defilati, anche l'ex presidente della Regione Renato Soru e l'ex segretario di Rifondazione comunista Luigi Cogodi. A concelebrare, accanto all'arcivescovo, i parroci di Villa San Pietro Ferdinando Caschili, di Sarroch, Giampiero Zara e di Pula Benigno Lai.

L'ORGANIZZAZIONE Complessa, per un paese di duemila anime, l'organizzazione logistica della cerimonia: sul sagrato, attrezzato con un impianto audio (efficiente, ma disturbato dalle interferenze provocate dai cellulari, rimasti accesi nonostante l'appello del parroco) in modo da consentire a tutti di partecipare alla cerimonia, sono stati collocati alcuni bagni chimici, mentre un terreno adiacente è stato adibito a parcheggio. Operatori della Protezione civile hanno distribuito bottigliette d'acqua ai partecipanti, sia sul sagrato che lungo il tragitto per il camposanto. Presenti anche le ambulanze del 118, pronte a intervenire in caso di malori. A dirigere il traffico automobilistico, oltre agli agenti delle polizie municipali di Villa San Pietro e Sarroch, anche carabinieri e barracelli. A vigilare sulla sicurezza, il comandante della Digos, Alfonso Polverino.
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