Alberto Verona difende il locale smeraldino di famiglia, aperto dal padre Antonello ormai 36 anni fa, e prende le distanze dall'operazione "White powder", che ha portato in cella sette persone, tra cui, appunto, il fratello. "Il Sottovento è nato e cresciuto con la Costa Smeralda - spiega Verona - la sua storia e le sue origini ne fanno quello che è oggi uno dei ritrovi più in voga delle notti smeraldine, che nulla, ovviamente, ha a che vedere con quanto accaduto a Cortina. Mio fratello stava semplicemente facendo la stagione invernale, in qualità di cameriere, in un locale di cui io posseggo una piccola quota societaria, non era certo lì in qualità di gestore o di rappresentante della famiglia Verona". Alberto Verona è fiducioso nella magistratura: "sono convinto che farà chiarezza su tutto. Mio padre Antonello, fondatore della discoteca, ha sempre disposto un controllo ferreo contro ogni genere di stupefacenti, regole morali che applico nel locale che ho ereditato".
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