Transenne, blocchi di cemento, estintori in ogni angolo, piani d'emergenza.

Dalla sagra dell'anguria alle feste patronali, senza dimenticare concerti e notti bianche: in Europa si va avanti con una media di quasi due attentati al mese, e così anche i piccoli e grandi paesi della Sardegna si devono adeguare alle nuove regole antiterrorismo.

Il ministero dell'Interno ritiene a rischio, per esempio, tutte le feste di carattere religioso.

E in un'Isola dove si celebra un santo protettore in ogni Comune, la situazione si complica:

"Abbiamo dovuto fare tanti piccoli investimenti sulla sicurezza. Dalle transenne ai new jersey di cemento per proteggere l'ingresso delle aree pedonali", racconta Ignazio Locci, sindaco di Sant'Antioco.

D'estate nei centri costieri gli appuntamenti di piazza si moltiplicano. E gli uffici sono costretti agli straordinari: "Bisogna predisporre i piani d'emergenza, presentare i progetti. Noi abbiamo una struttura adeguata, ma spesso le amministrazioni devono affidare i lavori a professionisti esterni", dice Locci.

Una transenna di metallo costa circa 80 euro, per una festa di paese possono servirne da 50 a 100.

Una barriera di cemento armato? Quattrocento euro. Costi che andranno a finire nei bilanci dei piccoli Comuni, dove anche cifre modeste possono dar noie.

I COSTI AGGIUNTIVI - "Per gli spettacoli estivi abbiamo dovuto sostenere costi extra per svariate decine di migliaia di euro", spiega Carla Medau, sindaco di Pula. Il suo municipio, per preparare i piani di emergenza richiesti dalla circolare del ministero dell'Interno, si è dovuto rivolgere a un professionista esterno. "Ci siamo trovati di fronte a queste nuove normative a giochi quasi fatti. Noi poi abbiamo l'abitudine di delocalizzare le feste, per far vivere tutte le zone del paese. Quindi le precauzioni per la sicurezza si sono moltiplicate".

Le difficoltà riguardano anche le città. Alla prossima Sartiglia di Oristano potrebbero debuttare i tornelli all'ingresso del percorso, come negli stadi.

Metal detector e barriere di cemento armato avevano già esordito nella scorsa edizione. Per il Redentore di ieri, a Nuoro, è stata prevista una blindatura senza precedenti.

LE RINUNCE - Non tutti i paesi riescono a star dietro alle raccomandazioni del Viminale.

Tante feste in piazza, poi, sono organizzate da associazioni e onlus che non sempre possono permettersi progettisti, noleggio di transenne e di estintori.

"La corsa alla stella è saltata anche per questi motivi: la pianificazione avrebbe richiesto un impegno logistico non indifferente", racconta Carlo Sotgiu, primo cittadino di Ploaghe.

Ma rinunciare al cartellone delle feste estive è impossibile, soprattutto per i piccoli centri lontani dal mare, che respirano turismo solo grazie questi appuntamenti.

LE TRANSENNE PRESTATE - Le amministrazioni a volte rimediano con un mutuo soccorso: "Quando non si hanno abbastanza transenne si chiedono al paese vicino. Qualcun altro presta i tavoli e le sedie. Questo vuol dire che bisogna anche fare una programmazione comune: non possiamo fissare le feste nello stesso giorno", avverte Sotgiu, che conclude: "Per questo ho proposto all'unione dei Comuni del Coros di acquistare 50 barriere: saranno a disposizione di tutti i paesi della zona".

Il conto arriverà alla fine dell'anno.

La circolare del ministero dell'Interno è arrivata a giugno inoltrato e le prefetture hanno chiesto un giro di vite sui controlli anche durante le ultime riunioni dei comitati per l'ordine pubblico, convocate dopo la strage di Barcellona. Ma nei bilanci comunali queste spese non erano previste: quasi tutti dovranno ricorrere alle manovre d'assestamento.

Michele Ruffi

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