Si appellano al sindaco Emilio Floris le nove società sportive che rischiano il fallimento a causa della chiusura della piscina comunale di Terramaini. La vasca è inagibile da agosto per consentire «inderogabili lavori di messa in sicurezza degli impianti». Risultato: le società sono state costrette a sospendere l'attività agonistica, a mettere in pausa i loro collaboratori e a chiedere asilo a strutture private con un sovraccarico di costi ormai insostenibile.

L'APPELLO Le nove società, in una lettera indirizzata al primo cittadino, all'assessorato allo Sport e alla Commissione comunale competente, chiedono cosa aspetti il Comune a riaprire la piscina e a restituirla ai cagliaritani e a tutti gli amanti del nuoto e quali siano i problemi che ostano alla riapertura dell'impianto. Ieri mattina l'assessore Aurelio Lai ha promesso che «entro gennaio la piscina di Terramaini tornerà a disposizione dell'utenza», ma le sue parole non sono bastate a rassicurare le società, che restano scettiche.

LE SOCIETÀ La missiva indirizzata al sindaco Emilio Floris è stata firmata dai rappresentanti delle società Ferrini Cagliari, Promosport Cagliari, Nuoto Club Cagliari, Sporting Nuoto Cagliari, Nuoto Mania, Sport Gest Libertas, Oppidum Sport, Gruppo In Forma e Libertas Karalis.

LA GESTIONE La piscina di Terramaini ha funzionato normalmente fino al 2008, poi sono cominciati i problemi: nel 2009 la prima chiusura (quattro mesi) e quest'anno un nuovo stop di circa un mese tra febbraio e marzo, seguito da quello del primo agosto che prosegue ancora oggi.
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