Torna a Domusnovas sa Mariga de s’aggiuru, l’anfora simbolo della lotta alla violenza di genere
Dopo 4 mesi si è concluso il tour di sensibilizzazione, che l’8 marzo ha fatto anche tappa in Consiglio regionalePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Per 4 mesi ha transitato tra 15 comuni del Medio Campidano e del Cagliaritano e fatto il pieno di messaggi, riflessioni, segnalazioni e forse anche di richieste di aiuto legate alla violenza di genere.
L’8 Marzo è stata l’ospite d’onore ed il simbolo della Festa della donna in Consiglio Regionale. Ora, in attesa di ripartire nel prossimo novembre per altre parti dell’Isola, la seconda edizione del viaggio de sa Mariga de s’aggiuru, l’anfora a due manici ormai divenuta simbolo della lotta alla violenza di genere, si è concluso con il rientro a Domusnovas e con la celebrazione tenuta al monte granatico di piazza Matteotti alla presenza di alcuni dei 30 amministratori dei comuni che hanno ospitato l’anfora in questi due anni.
«La comunicazione tra le persone è importantissima, - ha esordito la sindaca Isangela Mascia - dobbiamo ascoltare anche le piccole grida d’aiuto, dobbiamo sforzarci di farlo anche quando i segnali sono difficili da percepire in vite frenetiche come quelle che viviamo. E’ fondamentale parlare apertamente soprattutto con i giovani, insistere sui concetti quali rispetto, parità ed uguaglianza, correzione degli errori. Da questa lotta si esce solo se tutti riusciamo a compiere diversi passi avanti proprio come persone».
Concetti sui quali ha battuto anche Fabiola Barranca, la consigliera comunale di Domusnovas che ha ideato il progetto e che lo porta avanti insieme alla consigliera Maria Franca Floris e all’assessora alle Pari Opportunità Arianna Porcu. Quest’ultima si è soffermata sulla «necessità di portare avanti un percorso di sensibilizzazione che deve affrontare ancora dure battaglie per portare a risultati concreti» per poi ricordare alcuni progetti domusnovesi strettamente collegati come l’installazione della panchina viola, simbolo di attenzione e vicinanza a chi soffre di fibromialgia, e l’installazione della panchina gialla contro il fenomeno del bullismo e cyberbullismo.
Al monte granatico è stato proiettato anche un video con le immagini del transito dell’anfora nei vari comuni e letti alcuni dei messaggi contenuti nell’anfora dello scorso anno (inviati dal centro antiviolenza di Carbonia - Iglesias al quale erano stati destinati). Tante sono state le testimonianze da parte degli amministratori presenti e non sono mancati momenti di commozione con la canzone per sa Mariga composta da Angelo Soru, con la poesia scritta da Albino Pinna e con la ricostruzione fatta dalla presidente di Circhiòla Grazia Villasanta del primo femminicidio noto a Domusnovas, quello che vide vittima a fine 1800 la 17enne Grazia Raccis, alla quale è stata intitolata la piazza antiviolenza nella zona 167 di Domusnovas.
Nella doppia veste di assessora del comune di Carbonia e di avvocata esperta di diritto familiare Giorgia Meli ha auspicato il moltiplicarsi di eventi di sensibilizzazione come quello legato a sa Mariga: «Appuntamenti come questo sono fondamentali per stimolare chi si trova in una situazione difficile a denunciare ed anche a proseguire senza esitazioni un percorso di affrancamento dalla violenza una volta che lo si è iniziato. Sono tante, infatti, le vittime che si sentono sopraffatte dal cambiamento tanto da tornare sui propri passi per la paura e l’insicurezza legata al futuro che le attende. La prevenzione è importante così come lo sono strumenti fondamentali quali il reddito di libertà ed i centri antiviolenza ma occorre anche che sia la nostra società tutta a compiere passi in avanti a livello di rispetto e civiltà».
A novembre sa Mariga de s’aggiuru riprenderà il proprio viaggio: «Le richieste già arrivate anche in questa edizione sono tantissime, - spiega la sindaca Isangela Mascia - dobbiamo solo studiare un itinerario geografico coerente per far sì che sa Mariga acconti tutti e non abbiamo rinunciato al sogno di farla arrivare infine al Ministero delle Pari Opportunità».