A 119 anni dai tragici fatti che costarono la vita a tre cittadini, Gonnesa ha ricordato i Moti del 1906. Sulle scalinate di via Don Morosini, ai piedi della lapide che ricorda i fatti, si sono riuniti il sindaco Pietro Cocco, rappresentanti sindacali dei minatori, le scuole e i cittadini.

«Non fu una semplice protesta ma un vero e proprio atto di resistenza civile pagato a caro prezzo, con la morte di tre nostri concittadini - ha detto il sindaco di Gonnesa Pietro Cocco - in quel periodo nel nostro territorio non mancarono le rivolte popolari, per i diritti e la giustizia sociale». Nel 1906 a Gonnesa i cittadini scesero in piazza chiedendo maggiori diritti, per sedare la rivolta arrivarono le forze dell'ordine che, nel tentativo di disperdere la folla, uccisero tre persone.

«Non dobbiamo mai smettere di lottare in nome dei diritti - ha detto Gianmatteo Sabiu, delegato della Filctem Cgil alla Carbosulcis - ancora oggi purtroppo non mancano le situazioni di negazione dei diritti più elementari». Stefano Meletti, delegato della Femca Cisl alla Carbosulcis, ha parlato delle morti sul lavoro. «Una delle cause dei moti furono le pessime condizioni di lavoro - ha detto - ancora oggi purtroppo succede che si perda la vita mentre si svolge il proprio lavoro». La cerimonia si è conclusa con la benedizione di una corona di fiori da parte del parroco don Marco Olianas. 

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