Jerzu, 8 settembre del 1943: gli sguardi di Armando e di Assunta si incrociano fatalmente. È amore a prima vista, mentre il maresciallo Badoglio, alla radio, annuncia che la guerra (almeno quella contro gli anglo americani) è finita. Un colpo di fulmine scoccato grazie all'Armistizio e al fatto che quel giorno Assunta festeggiava il 18esimo compleanno e fra gli invitati c'era un aitante giovanotto di Gonnesa, soldato da pochi mesi, spedito in Ogliastra con il suo battaglione.

L'otto luglio dell'anno successivo, nel 1944, Armando Gramai e Assunta Deiana si sposano, si trasferiscono nella neonata Carbonia dove avant'ieri, frazione di Bacu Abis, sanciscono un'unione a prova di bomba: 72 anni di matrimonio.

E se aggiungiamo i 10 mesi di fidanzamento, questa unione di anni ne conta 73. Uno smacco per tutte quelle coppie dal divorzio facile.

«Un amore che ha attraversato due secoli e una guerra - commenta con determinazione Assunta, nonnina di 91 anni lucida e presente a se stessa - ricordo ancora che ho conosciuto Armando il giorno dell'Armistizio, con gli aerei americani che lanciavano i volantini chiedendo di arrenderci». Non una vita insieme, come si direbbe, ma la vita insieme che i due hanno trascorso dal '45 a Bacu Abis perché Armando, 93 anni, è stato sia minatore (Pozzo Roth, Cortoghiana miniera, Seruci) che fuochista della ferrovia. E lo testimonia una sua foto a bordo della vecchia locomotiva Breda posizionata da alcuni anni nella Grande miniera di Serbariu.

Circondati dai tre figli Sandro, Sergio e Marinella, dai sette nipoti e dai quattro pronipoti, Armando Gramai e Assunta Deiana venerdì hanno festeggiato un evento che in realtà va oltre la privacy del loro anniversario perché i due eterni sposini sono testimoni di una società carboniense profondamente cambiata.
© Riproduzione riservata