Stadio, il giudice dice no alla ClarinRespinto ricorso per entrare al Sant'Elia
La società rivendicava il possesso di attrezzature e materiali rimasti all'interno dello stadio. Ma c'è ancora da definire un'altra causa, in cui viene chiesto il sequestro di parte delle tribune.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il Tribunale dice no alla Clarin: nessuna autorizzazione a entrare nel cantiere-Sant'Elia per riprendere attrezzature e materiali che la società di Fiano Romano rivendicava come proprie. E per ora nessun sequestro dello stadio. Venerdì è arrivata l'ordinanza del giudice sull'azione "possessoria" che la ditta aveva presentato alla fine dello scorso anno dopo la rescissione del contratto da parte del Cagliari. I vertici di viale La Playa avevano deciso di chiudere i rapporti con la Clarin Italia - nonostante i lavori al Sant'Elia non fossero ancora conclusi - dopo aver scoperto che l'azienda era in liquidazione (uno stato in cui era entrata esattamente un giorno prima di aggiudicarsi il cantiere dello stadio) ed era stata ceduta alla Clarin Tribune, riconducibile sempre agli stessi imprenditori.
Si tratta del primo round: rimane da definire un'altra causa che chiede il sequestro di parte delle tribune.
Leggi l'articolo completo, firmato da Michele Ruffi, sull'Unione Sarda in edicola.