«Il ministro Crosetto garantisce di aver individuato risorse aggiuntive per consentire regolarità e continuità dei pagamenti, ma i ritardi nell'erogazione degli indennizzi proseguono e, in alcuni casi, gli arretrati avrebbero ormai raggiunto diverse annualità».

Lo afferma la deputata di Alleanza-Verdi e sinistra, Francesca Ghirra, in merito all'interrogazione sulla presenza delle servitù militari in Sardegna e sui ritardi nella liquidazione degli indennizzi spettanti ai Comuni.

La deputata progressista ha presentato due nuove interrogazioni, da un lato per sollecitare nuovamente la rapida liquidazione degli indennizzi spettanti, rivedere l'attuale coefficiente di calcolo - che tenga conto del reale impatto delle servitù sul territorio, sulle attività produttive e sulla salute dei cittadini - e conoscere le modalità stabilite per il completamento delle dismissioni militari già definite.

Dall'altra per capire come si intenda «contribuire allo sviluppo sostenibile della Sardegna» a cui il ministro fa riferimento nella risposta all'interrogazione «attraverso investimenti volti a incrementare la ricerca scientifica, lo sviluppo tecnologico, l'innovazione, anche in chiave duale, nonché programmi di sviluppo industriale e civile».

Lo scorso autunno i sindaci dei comuni sardi interessati dalle servitù avevano appreso da una pec della Banca d'Italia che i fondi a loro destinati erano stati pignorati e che le tempistiche delle liquidazioni erano incerte. «Noi sardi conosciamo bene le enormi problematiche e le criticità che i poligoni e le servitù militari hanno comportato e continuano a comportare allo sviluppo della nostra regione»,  dichiara la deputata progressista, «per questo è intollerabile continuare a sentire che la presenza militare sull'isola è ancora necessaria e addirittura preziosa. Sarebbe bene che questo valore venisse riconosciuto ai nostri territori, che sono in continua crisi a causa della presenza di poligoni e servitù e che negli anni hanno visto le loro possibilità di sviluppo svilite e mortificate». 

(Unioneonline/E.Fr.)

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