Si è fatta prendere dall'emozione oggi, davanti ai giudici del Tribunale di Sassari, l'avvocato Rosaria Manconi al termine di un intervento molto teso, culminato in uno scontro con il Pm, durante il quale ha chiesto il minimo della pena per l'allevatore Salvatore Atzas, avendo favorito - ha sottolineato - la liberazione dell'ostaggio. Nel corso dell'arringa l'avvocato ha ribattuto, colpo su colpo, alle accuse del pubblico ministero Gilberto Ganassi, che lunedì scorso aveva chiesto 30 anni di carcere per il suo cliente. Secondo il difensore, Titti Pinna avrebbe mentito in aula per paura di dire i nomi dei veri rapitori. "Non è stato certo Atzas a organizzare il sequestro. Questo rapimento - ha argomentato la penalista - nasce a Bonorva (paese natale di Pinna, ndr) tra persone che conoscevano bene l'ex ostaggio". Non ci sono dubbi, poi, secondo il difensore, sul ruolo determinante di Atzas nella liberazione. "Titti Pinna - ha detto l'avvocato Manconi - non è certo tornato a casa grazie agli inquirenti per i quali si trovava in Romania o non c'era più". L'udienza è proseguita con l'arriga del difensore del secondo imputato, il servo pastore Natalino Barranca, per il quale l'avvocato Pasqualino Federici ha chiesto l'assoluzione. Il Pm aveva sollecitato una condanna a 18 anni. Il processo riprenderà lunedì 27 aprile: la sentenza è prevista in giornata.
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