La strage di Nassirya è un angolo buio tra i pensieri di Federico Boi. Il caporalmaggiore sopravvissuto al tritolo che ha fatto a pezzi diciannove compagni d'armi è diventato suo malgrado un santino da esibire nella festa delle Forze armate o negli studi tv. “Ora basta, vado via dalla Brigata Sassari”. Congedato per ragioni fisiche, finalmente. “Dopo l'attentato la mia vita in divisa era diventata terribile, l'Esercito dava l'impressione di avercela con me. Hanno chiuso tutte le porte, una dietro l'altra. Niente più trasferte per me perché la psicologa - anche se non ho mai avuto il piacere di incontrarla - era contraria. Per la Brigata Sassari ero un testimonial, riacquistavo un ruolo solo davanti alle telecamere: ‘Signore e signori, ecco uno dei sopravvissuti di Nassiriya”.
© Riproduzione riservata