È un mistero la scomparsa della giovane prostituta rumena testimone chiave nell'indagine contro Piero Onida, revisore dei conti del comune di Sassari, accusato di aver aggredito un'altra prostituta con cui aveva da tempo allacciato una relazione. La diciannovenne non dà proprie notizie da una decina di giorni. È uscita da casa per raggiungere la strada dove da tempo si prostituisce, ma da quel momento si sono perse le tracce. A denunciare la scomparsa è stata la coinquilina, la stessa ragazza aggredita dal commercialista lo scorso giugno. Preoccupata per la prolungata assenza ha segnalato la scomparsa ai carabinieri della compagnia di Sassari, indagini seguite dal Reparto operativo al comando del colonnello Gabriele Stifanelli. Secondo alcuni la donna si sarebbe rifugiata in una casa protetta nel nord dell'Isola. Stanca della vita da strada, avrebbe cercato rifugio e protezione in un centro d'accoglienza. Ma ancora i militari non sono riusciti a individuarla e per questo motivo la sparizione della donna rimane un mistero. La giovane rumena scomparsa è la testimone nel procedimento penale contro il professionista sassarese. Era sul posto al momento dell'aggressione, è stata a sua volta colpita con un bastone mentre cercava di difendere l'amica. L'episodio risale allo scorso giugno. Piero Onida e la giovane prostituta rumena si conoscevano da tempo. Si erano incontrati sulla strada, dove lei faceva la vita. Poi era nato qualcosa di più, almeno per lui. I militari arrestano il commercialista la sera del 24 giugno con l'accusa di tentativo di omicidio, lesioni personali e tentativo di rapina, dopo aver cercato di dare fuoco e picchiato selvaggiamente la giovane con cui aveva avuto una relazione. L'amica, ora scomparsa, era finita all'ospedale per le conseguenze delle botte rimediate nel tentativo di difendere la donna. Secondo le accuse l'uomo avrebbe avvicinato la giovane di 22 anni in viale Porto Torres. L'incontro fra i due sarebbe stato tutt'altro che conciliante, come riportato dai testimoni. Toni divenuti subito durissimi davanti al rifiuto secco della donna di salire in auto. Onida a quel punto avrebbe perso il controllo, sarebbe sceso dall'autovettura e dopo aver preso dal bagagliaio una tanica di olio (i periti hanno poi escluso l'infiammabilità del liquido) lo avrebbe gettato addosso alla donna tentando con un accendino, di darle fuoco.

MAURIZIO OLANDI
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