Anche il Comune di Porto Torres si schiera contro ogni forma di violenza e, in occasione della Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne del 25 novembre, ufficializzata dalle Nazioni Unite nel 1999, aderisce alla campagna nazionale “Posto Occupato” promossa in Sardegna dal Difensore Civico della Regione.

L’obiettivo della campagna è ricordare le donne vittime di violenza, troppo spesso dimenticate, attraverso l'occupazione simbolica di un posto, quello che occupavano in un ufficio, a teatro, su un autobus, in una scuola e nella società in genere, prima che un marito, un ex, un amante o uno sconosciuto decidesse di porre fine alla loro vita.

Per questo motivo, il Comune ha deciso di esporre in diverse sedi istituzionali una sedia con un drappo rosso e un volantino informativo della campagna per rappresentare il posto di una donna che non c'è più ma che avrebbe potuto essere lì.

Le postazioni saranno sistemate nell’androne del Palazzo del Marchese di San Saturnino, sede istituzionale del Comune, in alcuni uffici comunali, nella Sala convegni “Filippo Canu” in occasione dell’evento della Fidapa “Vittime e Carnefici. Parole e Suoni” e nella Biblioteca comunale “Antonio Pigliaru”.

Il difensore civico regionale ha rilanciato sull'Isola l'iniziativa arricchendola con l’utilizzo dell'idioma della limba sarda comuna affinché la nostra lingua diventi veicolo di comunicazione di valori civili, sociali e culturali.

«Nell'ultimo anno in Italia – ricorda il difensore civico Marco Enrico in una lettera aperta - sono state uccise centoundici donne, novantasei delle quali in ambito familiare e cinquantanove per mano del partner o dell'ex partner. Nei primi sei mesi dell'anno 2025 si contano già quaranta vittime. Il femminicidio è una tragica realtà che continua a segnare profondamente la società negando dignità, libertà e diritti a molte donne. L'isola non fa eccezione. I dati, infatti, mettono in evidenza un quadro preoccupante che richiede un impegno corale legislativo, culturale e simbolico finalizzato a mantenere sempre alta l'attenzione su un fenomeno barbaro e vile che ha come sfortunate protagoniste tante vittime silenziose».

Le istituzioni, quindi, sono chiamate a fare la propria parte nel promuovere azioni di sensibilizzazione rispetto a un problema che ha assunto dimensioni non più tollerabili e nel contribuire ad abbattere il muro del disinteresse. Il 25 novembre è un’occasione per ribadire tutti insieme quel no alla violenza sulle donne perché un grido condiviso risuoni più forte.

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