Il terrore corre sull'email. Ma anche sul cellulare e i messaggi WhatsApp per una 53enne di un paese dell'hinterland sassarese, vittima di presunti atti persecutori da parte dell'ex compagno.

Condotte reiterate, secondo l'accusa, che hanno portato a un rinvio a giudizio e a un processo di cui oggi, in tribunale a Sassari, si è celebrata la prima udienza davanti al giudice Paolo Bulla. Sarebbero centinaia le molestie e le minacce che un 60enne non sardo avrebbe inviato alla donna, da fine 2022 fino a oggi, sia sulla posta elettronica che al telefono con messaggi del tipo «Ti distruggo», «Sei una m...», «Sei finita!».

Pesanti gli epiteti rivolti all'ex convivente come: «Le vacche e le tr... come te devono iniziare a pulire solamente i cessi».

Offese che mettevano la donna in un continuo stato d'ansia anche perché l'ex compagno in un'occasione l'aspettava fuori di casa per urlarle contro e in un'altra entrava nel cortile della 53enne sradicando la recinzione e distruggendo i fiori che le aveva regalato la madre dell'imputato.

A difendere l'uomo l'avvocata Rosanna Macciocu mentre la donna si è costituita parte civile con la legale Sabrina Mura. Il pm è Paolo Piras e la prossima udienza avrà luogo all'inizio del prossimo anno.

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