Novecento agricoltori della Nurra danneggiati dalla siccità. Una situazione drammatica esposta oggi a Sassari nella protesta promossa dal Centro Studi Agricoli davanti alla sede del Consorzio di Bonifica in via Rolando.

Il Csa ha proposto diverse istanze per uscire dalle difficoltà o perlomeno per venire incontro ai lavoratori che vivono una situazione drammatica. «Gli indennizzi per la siccità- sostiene Tore Piana, presidente del Csa- non devono passare con la legge cervellotica del de minimis, che rischia di non fare arrivare gli aiuti a oltre il 70% delle aziende». Si trova poi “scandaloso” l’utilizzo parziale delle acque reflue: «Le si sfrutta solo per tre mesi e invece è uno spreco che le si butti a mare. Chiediamo che vengano utilizzate per l’irriguo tutto l’anno, e non solo da giugno ad agosto». Si parla del Lago Cuga che l’allora presidente della Regione Renato Soru destinò anche ad Alghero nelle situazioni di emergenza.

Si è discusso anche di un capitolo dimenticato, quello che il Csa definisce come «le promesse mancate di Eni sulla chimica verde di Porto Torres, che avrebbero dovuto coinvolgere gli agricoltori della Nurra nelle coltivazioni, ad esempio il girasole. Un capitolo caduto nell’oblio, ma che va riaperto».

27mila ettari sono l’area del bacino irriguo della Nurra ma le richieste ammontano solo a 5mila: «Un dato paradossale che trova spiegazione nell’incertezza sulla disponibilità idrica e nella difficoltà di mantenere competitivi i prezzi dei prodotti agricoli». Tragica la situazione dell’orticolo che, quest’anno, ha ricevuto un danno sia per i prodotti della stagione invernale che per quella estiva. «Per esempio, la zona di Bancali-La Crucca- dichiara Stefano Ruggiu, vicepresidente del Csa -che ha uno sbarramento sul Rio Mannu con dei vasconi e delle pompe che il consorzio di bonifica dirotta in quell’areale, sono senza una goccia d’acqua dal 4 di luglio. A causa di Enas che ha requisito la stazione di pompaggio per mandare acqua al potabilizzatore di Truncu Reale. Il risultato alla fine è che le aziende orticole non hanno alcun guadagno ma invece una perdita, a causa delle ingenti spese per coltivare».

Al Consorzio di Bonifica della Nurra il Centro Studi Agricoli ha presentato una serie di richieste, come inserire i contatori mancanti e aggiornare gli elenchi degli utenti per ridurre i costi o riparare le perdite delle condotte. Ma, soprattutto, ha chiesto che si organizzi un tavolo con la presidente della Regione, l’assessore dell’Agricoltura, le associazioni di categoria per trovare soluzioni condivise.

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